I costi occulti della telefonia sono una delle cose che ci fanno imbestialire di più. Il mercato della telefonia mobile è ormai liberalizzato da un ventennio, il che ha tutto sommato portato ad un beneficio per il consumatore finale.

Alla luce della miriade di offerte in circolazione, che ci consentono di cambiare continuamente e pure facilmente e rapidamente. A parte i costi del passaggio, ormai diventati peraltro esorbitanti. La concorrenza però è come al solito “all’italiana”, in quanto non mancano “cartelli” e costi occulti da parte degli operatori telefonici.

Benvenuti nel ginepraio telefonia. Finita nell’occhio del ciclone per la fatturazione a 28 giorni imposta da tutti gli operatori in questi ultimi due anni recapitando con sé un aumento medio delle tariffe dell’8,6%. I rimborsi — dopo il provvedimento inserito nella legge di Bilancio che ha imposto alle telco di tornare sui loro passi ripristinando quella mensile (ma l’aggravio economico resta) — sono nell’ordine di qualche centesimo. Una beffa simbolica. E appesa alla decisione di ottobre da parte del Tar.

Altroconsumo però rivela che il catalogo dei balzelli è variegata. Sono stati visitati, per ciascun gestore, dieci punti vendita. Da Vodafone a Tim, da Wind3 a Fastweb.

Continuiamo questo viaggio tra i costi occulti delle compagnie telefoniche che paghiamo a nostra insaputa e veniamo poco tutelati dalle autorità competenti in materia.

Ogni anno ritorniamo su questi temi che ci fanno imbestialire. Mancanza di trasparenza, pagamenti automatici non autorizzati, modifiche dei piani senza comunicazione e richiesta di accordo. Insomma siamo sempre di più vittime di un sistema che non tutela i consumatori ma, ancora una volta, guarda solo alle tasche delle multinazionali. Una vergogna senza fine verso la quale Altroconsumo cerca di dare una mano come può.

Volete saperne di più sul mondo dei costi occulti della telefonia. Una vergogna amara per il nostro paese.

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