La trama oscura dell’euro ed oltre

Un viaggio nella storia della monetica unica europea.

L’euro é stato ed é tuttora un soggetto molto combattuto da menti in confusione e merita un chiarimento.

Non intendo scrivere un libro come meriterebbe l’avvento dell’Euro per illuminare i contestatori di cui come tutti i grandi cambiamenti epocali, hanno sempre creato divergenze iniziali di opinione spinti dalla paura, da interessi contrapposti o da gelosie, formando le varie squadre di favorevoli, contrari, affaristi, critici, e pseudo esperti improvvisati Guru delle politiche Economiche. Cercherò di essere succinto.

Molti hanno tentato di attribuirsi meriti di gloria nella nascita dell’Euro come pure nella storia d’Italia ed hanno fatto cilecca.

Nella storia d’Italia che ci riporta ad epoche più distanti nel tempo, non sono mancate distorsioni create per soddisfare i vari interessi di parte Politica avversa, dove, dopo anni di grandi battaglie interne per innalzare il Paese di pecore divenuto Impero e raggiungere onorabili livelli di capacità Culturali, Scentifiche e Tecnologiche, le quali sotto alla guida di un uomo Politico di caratura diversa, avevano guidato il Paese a distinguersi nello sviluppo Sociale e Umano, degno di libertà e meriti nel contesto mondiale, e per ringraziarlo lo abbiamo ucciso attribuendo errori e tradimenti compiuti dai Gerarchi e dai suoi stessi famigliari (marchiati traditori), per sostituirlo con una masnada di decine di miliaia di Corsari dall’occhio bendato, per formare la Repubblica delle Banane, ricorrendo a favole inventate da grandi bloffisti per convincere e confondere le masse in confusione mentale con menzogne diffuse sostenute dai vincitori.

Nella storia più recente dell’Euro, non mi risultano tutti quei personaggi che vantano meriti, i quali a mio avviso tentano di introdursi con scopi tuttaltro che veritieri.

L’idea di creare una nuova valuta per difenderci dalle grandi manovre speculative monetarie dei cambi non nasce nel dopo guerra, ma si rafforza dopo la morte o l’assassinio di Enrico Mattei nel 1958 (Roma) per i successi ottenuti dall’Agip nel mondo, grazie a trattative e riconoscimenti creati in tempi passati.

Il pensiero di dare forma ad una nuova Valuta Monetaria riconoscibile a livello mondiale, richiese diversi anni di trattative, pranzi, cene e incontri per convincere alcuni Stati Europei fra i più evoluti, l’importanza di creare una valuta comune per contrastare la supremazia speculativa del Dollaro Americano ed oltre, tenendo presente lo spauracchio futuro del Renbimbi o Yuan Cinese, del Yen Japponese, del Rublo Russo, del Franco Svizzero, della Sterlina Inglese, ecc., nelle Piazze Asiatiche, e in quelle di Londra e New York che sono ben diverse da quelle di Milano, Parigi, Berlino, Atene messe insieme.

Questa benedetta nuova valuta tanto chiacchierata la quale permise l’eliminazione dei grandi speculatori nulla facenti che campavano sui cambi, ebbene aveva tanti altri scopi oltre a quelli esposti nel paragrafo precedente.

Tra questi l’impedire agli Stati di creare debiti pescando liberamente nel pentolone della Finanza Pubblica come era di consueto, oppure produrre lavoro generando debiti su carta straccia. Per questo l’introduzione di una moneta unica fu soggetta a pesanti pressioni sulle regole da imporre, oltre alla scelta del nome da parte degli Stati Europei aderenti alla nuova Unione Monetaria.

Roma aveva le sue idee ben chiare, avanzando l’ipotesi di una Lira più forte per cancellare l’inflazione pregressa che aveva raggiunto oltre il 25% annuo, la Francia invece pretendeva di chiamarla “Franco”, la Germania “Marco” la Spagna il “Torero” e il nostro Presidente di allora Azeglio Ciampi in una vampata di astuzia fece ricorso a San Gennaro per risolvere la diatriba.

L’America seguiva il programma con molta attenzione, facendo le proprie considerazioni senza intervenire ufficialmente, convinti che era molto difficile mettere assieme culture così diverse sotto un unico ombrello, senza un sistema di sottomissione militare.

Dopo lunghi tempi persi in discussioni, la Comunità Europea istintivamente aiutata da San Gennaro, decise di nominarlo “EURO” per soddisfare tutti i Membri dell’Unione Europea.

Il cambio attribuito all’Italia, a parte le critiche che seguirono, bisogna riconoscere che fu un successo per il fatto che il cambio di allora Lira/Dollaro raggiunse 2400 lire per un Dollaro ed io ben ricordo di aver ceduto 4000 Dollari al cambio di 2600 lirette per Dollaro. Erano tempi di fuoco che indebolivano la nostra produzione per inconcorrenzialità.

Molti non sanno o meglio non sapevano che tutte le nostre operazioni per l’acquisto delle materie prime di cui siamo completamente sprovvisti, compreso tutte le operazioni di Esportazione erano legate al Dollaro che oscillava in modo speculativo secondo le operazioni da effettuare e la nostra Valuta Lira o Liretta rappresentava esclusivamente come valuta interna del Paese con forti impennate inflazionistiche.

Il problema interno al nostro Paese non fu l’Euro, ma la mancanza di competenze e onestà da parte delle Forze Politiche e di controllo nell’aderire alla nuova valuta, dove in alcuni casi l’Euro veniva comperato cambiato per mille lire e venduto al cambio di 2000 lire.

A livello Europeo, per taluni Stati l’evento dell’Euro fu immaginato come una possibilità di formare l’Impero Europeo sotto la guida della Francia o della Germania, e perché no, con il sogno un po’ più debole anche di Roma, ma l’idea di accapparrarsi il comando creò maliumori trasportando l’Europa nella situazione attuale, con una guerra fredda interna di decine di anni fra gli Stati Europei e dall’altra l’America già dominante mondiale nel possesso delle materie prime, non intendeva cedere il comando della propria valuta a beneficio dell’Euro, generando discordia con l’aumento dei costi delle materie prime, appiattimento degli ordini, intasare l’Europa di Clandestini, Profughi e ribellioni interne, favorendo personaggi mediocri o incapaci al comando delle varie Nazioni.

In Italia, persino i Vigili Urbani hanno fatto man bassa di multe ingiuste approfittando del caos generato con l’introduzione dell’Euro, per la gioia del Governo e delle sue Istituzioni malsane, con una Giustizia pressoché inesistente.

La Fiat che era il fiore all’occhiello Nazionale nella produzione di Auto, Mezzi Pesanti e Agricoli, perse il mercato interno spostando i propri interessi verso altre Nazioni.

La Politica Italiana per incompetenza dei suoi esecutori, da male finì in peggio, generando disoccupazione e malcontento, sostenuta dalla censura e da abili venditori di speranze. I famosi grandi parlatori del nulla.

A livello Mondiale il grande colosso a capo dell’Asia, ossia la Cina che sin dai tempi di Gengis Khan, seguita dalla Russia, non avevano mai perso l’idea di conquistarsi il mondo e seguivano con attenzione l’evolversi dei fatti in attesa delle possibilità di trattare con un Governo Centralizzato che raccogliesse tutti gli Stati Europei possibilmente in profondo disaccordo e in stato di bisogno, da cui nasce la leggenda che un giorno saremo tutti Gialli o tutti Rossi in un Blu o Azzurro sempre più fiacco rappresentato dalla Religione Cristiana a capo indiscusso in rappresentanza di un Occidente sempre più diviso e indebolito.

La verità sulla storia dell’Euro è immagazzinata nella mente di tre illustri personaggi: Fanfani (DC), Andreotti (DC) e il Vaticano nel famoso detto “non si muove foglia che Dio non voglia”, i quali potrebbero descrivere le varie peripezie sofferte dall’Euro prima di raggiungere la posizione dominante attuale.

Tutti gli esseri spinti dal continuo malignare sulla fine dell’Euro, sono senza mezzi termini sconnessi con la realtà, in un Paese ormai morto e in fase di sepoltura, che non sa più a chi attribuire le proprie colpe di incapacità operativa.

Il nostro problema Nazionale non è l’Euro fine a se stesso, poiché una divisa o un altra non ci avrebbe risparmiati dal debito creato dai nostri Politici, i soli responsabili della situazione attuale di grande indebitamento come conseguenza di sperperi diffusi e privilegi particolari attribuiti ai servitori della Nazione.

Il problema Italiano è generato da un sistema incallito che non riesce a distaccarsi dal totalitarismo di tanti galletti imposti da filosofie mafiose formulate sull’occupazione di poltrone per beneficiare dei diritti e privilegi da parte di super uomini rappresentati da esseri ottimi becchini per società di Pompe Funebri.