Il colpo di grazia che molti aspettavano non c’è stato. Il settore delle criptovalute sta barcollando paurosamente, ma le recenti parole del presidente della BCE Mario Draghi non hanno vibrato il colpo definitivo. Ricordiamo che il banchiere italiano nel suo ultimo intervento davanti al Parlamento Europeo ha detto che le criptovalute rimangono un investimento “ad alto rischio” e “non regolamentato” e per questo ha suggerito alle banche di restarne fuori.
Mario Draghi e le criptovalute
Molti avevano visto in questo monito del capo della BCE il colpo del ko a un settore già in profonda crisi (da metà dicembre in poi è stato un vero massacro). Del resto chi conosce il trading su bitcoin, come funziona e a quali rischi espone, sa benissimo quanto possa essere forte la reazione del mercato dopo un evento simile. E invece il Bitcoin ha reagito mettendo a segno un maxi rimbalzo, e anche le altre criptovalute sono andate all’insù. Tutto ciò conferma l’elevata volatilità che contraddistingue questo tipo di monete elettroniche.
Il settore rimane però avvolto da profondi punti interrogativi. Non tanto quelli di carattere tecnico, sebbene ci siano alcuni indicatori tecnici (come l’accumulation distribution forex trading) continuano a preannunciare altre difficoltà. Sono però le notizie che creano apprensione nei trader. Dopo tante discussioni e tanti allarmi, governi e banche centrali sembrano davvero essere pronte ad agire concretamente per limitare (se non addirittura inibire) il commercio di valute elettroniche.
Ci stiamo quindi avviando verso un contraccolpo profondo sul settore? Nessuno può dirlo con certezza, anche perché se è vero che le valute digitali non sono simpatiche alle istituzioni, la loro tecnologia di fondo (blockchain) sembra invece interessargli parecchio.
Il tema delle criptovalute non smette di tenere occupati i mercati e manda in continua vibrazione il mondo delle startup e dei mercati finanziari. Sarà per questo che Mario Draghi ha lanciato uno dei suoi colpi?