FRATTALI Riflessione colta: coincidenze ed oltre.

Noi uomini siamo troppo concreti e superficiali nelle cose che facciamo, confondiamo i nostri pensieri senza accorgercene, ci muoviamo nel caos delle compensazioni sociali.

Non è possibile scoprire la natura a fondo, è inesplorabile. Le cose, esistenti in natura, vengono interpellate dall’armonia della ragione e reinterpretate dalla furia dell’intuito; cose che il cervello è in grado di balzeccare per originare insiemi e similitudini che si ripetono nei vari campi. C’è di tutto nel grande vortice della nostra esistenza. C’è il tempismo – da cui veniamo inghiottiti e dal quale deriva il “caso” – che mostra semplicemente di esser più grande di noi. C’è l’essenza delle cose intorno a noi, che valgono per come le sentiamo, non per come sono realmente: l’amore travolgente e appassionante, le ferite, le oscenità astratte e invadenti, gli oggetti freddi, il denaro egoistico e possessivo; inoltre il lavoro, il rimorso, che sono i più sentiti, e probabilmente altro ancora. questi concetti vengono sviluppati e perfezionati secondo la comprensione di fenomeni empirici e attriti che si creano in sinergia coi rapporti.

Riusciamo a scoprire certe cose grazie a dinamiche ben equilibrate e anche in modo naturale quando dall’intelletto nascono modi di osservare generici, dai quali indaghiamo sugli stratagemmi della nostra consapevolezza.

La vita è fatta di emozioni che i nostri sensi catturano, ma ciò non basta; infatti, solamente grazie alle nostre sensazioni, equilibrate o contrastanti, all’armonia culturale e all’intuito, riusciamo a formarci. Per esempio, nel tempismo sulla strada del fato, guidati da un temperamento geneticamente predisposto, pensiamo: “Se è così, io mi comporto così”, e di seguito andiamo alla ricerca delle combinazioni che percepiamo. E in questo cercare anziché fare ordine per arrivare alla precisione, ci perdiamo nei dubbi. Un altro esempio, quando ci chiediamo: “Posso fare questo?”, noi viviamo la fatalità, percependo una realtà sfalsata e frammentata e spaziando dentro i nostri valori.

Valori importanti, che però non sempre ci avvicinano alla ragione reale, per la quale lottiamo in uno scontro impari.

Casualmente a volte se ne può osservare anche l’autosomiglianza; in un collegamento, ad esempio, si può notare un’associazione di leggi fisiche che si ripetono con le stesse formulazioni concettuali. All’interno di queste si possono osservare ulteriori sviluppi: c’è interazione tra le cose che scopriamo e quelle che sappiamo, risorse che altrimenti andrebbero smarrite. Alla fine di questa lotta, il risultato sarà una laboriosa ricerca di coincidenze, che nascono dalle già ricordate nostre combinazioni. Siamo troppo attenti solo alle cose che interessano, alle nostre emozioni proprio in quanto soggettive. Queste emozioni vengono immagazzinate nella nostra esperienziale memoria e all’occorrenza visionate dall’istinto.

A sua volta l’istinto, attraverso la memoria stessa, trasmette tutto lo schema figurante l’arte.

L’espressione viene interamente ricevuta nella parte di mente irrazionale e riflessa nella parte razionale, la quale controlla e seleziona l’azione… Spaziando nel pensiero, valutiamo meditando che conviene agire in questa o quella maniera, sviluppando le coincidenze, provocando continue reazioni a catena; sul tempismo agisce Dio.

Il destino è la capacità di captare un bilanciamento, tra noi ed il tutto, per essere in accordo con il cosmo.

Gli sviluppi avvengono anche attraverso scambi di idee ed opinioni, tra gruppi che hanno la possibilità di sperimentarle, creando una sinergia mentale dalle quali nascono logiche. Tra logiche e supposizioni finalità e tempismo, rimane da esplorare la sensibilità e gli impatti cosmici, nell’armonia del tutto sfumature e conseguenze tangibili. I reticoli sono delle piste che collegano le cellule della mente fra loro, formando il carattere, che è il modo di prendere le emozioni più o meno profondamente ed è il modo di essere, nel senso di agire con più o meno riflessione e velocità.

Stefano Peres