E ora so dove porta questa linea di mezzeria, tra dormiveglia e sussulti di voci. E’ onda che sale tra fermate e partenze, frange e lambisce labbra riarse, ma non c’entra l’estate. Tra i bassi e gli acuti di un ritmo impazzito mescolo legni da esperto liutaio, ignorata e ignorante nel lento capriccio. La luna è un punto accennato, lontana come incontri mancati, brucia il suo fuoco sul mare e gela le mani. Nell’imposto silenzio del domani che viene un gatto reclama il suo posto; tra il giallo delle ginestre ed il mare là in basso so dove porta la strada. E non c’entra l’estate.
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