Non fronda verde, ma di color fosco

236

Non fronda verde, ma di color fosco.

La missione è compiuta: il centauro Nesso può ritornare tranquillamente dai suoi compagni, dopo aver eseguito lʼordine di Chirone, il suo capo, come meglio non si può.
Il fatto di aver scortato quei due personaggi fuori dal comune lungo la sponda del Flegetonte e aver descritto loro, fin nei minimi particolari, la situazione del luogo e i dannati che vi sono immersi a vario titolo e grado, fino ad Attila, e ai due Rinieri, da Corneto e dei Pazzi, feroci predoni di strada, lo riempie di soddisfazione.
Bene, “è ora di avviarsi”, avrà pensato il nostro centauro… e così, in men che non si dica, dopo aver effettuata una pronta giravolta, riattraversa quasi correndo il guado del fiume sanguigno, lasciando i due poeti sulla sponda, finché… ora è Dante che racconta:

“Nesso non era ancora arrivato sull’altra riva, che noi prendemmo via verso una selva che non era tracciata da nessun sentiero. Non fronda verde, ma di color fosco; non rami lisci, ma nodosi e intrecciati e non frutti, ma spine venefiche. Non cʼerano tra cespugli così spinosi, né tanto fitti i serpenti che abbondano nella campagne della Maremma.

Tratto da. « Non fronda verde, ma di color fosco ». Di Carlo Rocchi

Continua su dantepertutti.com del 8.9.2018