Lattina di coca cola accartocciata sul divano lo vedi che non esisto?
Torsolo di mela cingomma appiccicata al sedile dell’autobus scritta vecchia sullo schienale bottiglia di birra con l’etichetta rossa lo vedete che non esisto?
Banconota delle vecchie lire centesimi di euro fotografie ammuffite mutande appiccicose dell’adolescenza vedete che non ho preso coscienza degli anni passati a rincorrere i sogni la scienza sandali di stoffa infradito vecchie torsoli di pera dentro al piatto piatto sporco nel lavandino me la date un po’ di speranza? Disegni, scarabocchi, vecchie poesie amici dell’adolescenza finiti in psichiatria tossicomani degli anni novanta aspiranti suicidi me la data un po’ di speranza? Mi è rimasto il vizio di svegliarmi presto la mattina e quello di lavorare tutto il giorno Mi è rimasto il vizio di lavarmi i denti due volte al giorno e non tre, come fanno da queste parti, o quattro o cinque o sei E il vizio di usare uno spray per la gola Sigarette ammonticchiate nel posacenere ce la fate a iniettare un po’ di vita dentro a queste vene? Sostanze stupefacenti ce la fate a ridurre al silenzio il nuvolo dei detrattori? Mi è rimasto il vizio di baciare i volti delle sconosciute quando ci incrociamo tizzone di legna che illumini il camino ce la fai a ridurli tutti in cenere? Scatoletta di tonno delizioso dentro l’insalata Michetta vecchia pane tostato grissino arrotolato frantumato triturato ce la fai a calmare il cuore di un cane appena nato e confuso, deluso dall’eccesso di nozioni che il mondo, creato da Dio, gli impone come parte dello script come parte del copione? Non ce la fai. Per questo ti buttiamo via. Perché non ce la fai.
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