Viva l’Italia, lo spettacolo di Luciano Cappiello il 27 Gennaio 2018 al Teatro Nuovo di Salerno

Viva l'Italia, un viaggio attraverso la storia del nostro paese guardando da più punti di vista.

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VI INVITIAMO con entusiasmo e attesa vostra partecipazione e divulgazione.

Il 27 gennaio 2018 ore 21.00

al Teatro Nuovo di Salerno

VIVA L’ITALIA

di Luciano Cappiello | Regia di Lucio Pappacena

con Luciano Cappiello e Gabriele Bacco

Fabio Notari alla chitarra

prenotazioni e info dalle ore 9.00 alle 12.30  pomeriggio dalle 17.00 alle 20.30

3312288792 —–089848270———-089 220886

Teatro Nuovo Salerno Via Valerio Laspro, 8/C Salerno 089 220886

“Viva l’Italia”, un viaggio attraverso la storia del nostro paese guardando da più punti di vista.

Un “viva l’Italia” patriottico e uno ironico, la “grande bellezza” e la “grande bruttezza”, la cultura e l’anticultura .

Spettacolo con chiari riferimenti al teatro/musica di Giorgio Gaber e al teatro politico di Dario Fo.

Analisi della nostra storia, ma soprattutto del nostro vissuto, fatta con autoironia, a volte tagliente, a tratti con rabbia o anche dolce e poetica.

Con un supporto musicale di forte spessore con la nostra canzone d’autore perché la musica segna il nostro cammino, legandoci ad un ricordo, ad un vissuto, ad una emozione!

Viviamo in un paese dove è attualmente molto complicato… Viva l’Italia, offre un amaro sguardo sulla sconfortante situazione dello stivale tricolore, politici “ladroni“, serate a base di escort e altro, raccomandazioni e posti di lavoro ottenuti attraverso procedure decisamente disoneste.
Molti di noi aspettano sempre che la soluzione arrivi dagli altri, ma nessuno si mette in prima linea a fare e a raccontare, lo fa Luciano Cappiello e ci racconta e lo fa bene, di un’Italia alla deriva sia dal punto di vista morale che dal punto di vista politico e sociale: ma la speranza è GIOVANE!

In questo “viaggio” teatrale: VIVA L’ITALIA, si racconta la storia italiana anche con momenti ironici e drammatici utilizzando provocazione e gestualità, musica ,canto e parola.

Non solo teatro di parola quindi ma teatro di movimento dove più volte la narrazione lascia che sia anche il silenzio a narrare e l’espressività del corpo e la mimica del viso, guidati dalla musica, a comunicare al pubblico i suoi messaggi, a volte amari e a far riflettere. Con qualche punta di lirismo in momenti salienti con giusto ritmo lo spettacolo così “snodato” resta buono e ben equilibrato ! Da vedere ! Da non perdere !

INTERVISTA a Luciano Cappiello di Anna De Rosa

1) VIVA L’ITALIA, cosa o chi ti ha ispirato per questo titolo?

Il titolo ha più riferimenti, il primo è ironico, legato ad una nostra espressione popolare quando a conclusione di un argomento, di una frase, di un episodio che riguarda la nostra nazione si vuole sottolineare la negatività dello stesso/a. Il secondo è un “segno grafico” simbolo del nostro patriottismo (soprattutto sportivo) e il terzo, più ampio è legato al titolo di una canzone di Francesco De Gregori il cui testo è parte dominante dello spettacolo nei vari passaggi di questo viaggio.

2) Cosa vuol raccontare Luciano Cappiello? Il messaggio ? Il periodo narrativo va dal…al…

Racconto un po’ la nostra storia da diversi punti di vista (sociale, politico, economico, artistico) cercando anche di colmare qualche lacuna. La conoscenza e l’analisi della storia è fondamentale per affrontare al meglio il presente e rivolgerci al futuro con sguardo più lucido. Annibale Ruccello, drammaturgo partenopeo scomparso prematuramente, in un suo testo scriveva:

“…Chi nun tene passato nun tene manco futuro…”.

Io metto in scena anche il mio passato, i miei vissuti, le mie riflessioni, le gioie e le amarezze. Un messaggio alla riflessione, un messaggio di amore, un messaggio di speranza e la “speranza” è “giovane”. Il periodo narrato va dalla “scelta” del nome Italia con un pizzico di leggenda e attraverso la storia di Roma, il Regno delle Due Sicilie, l’unità d’Italia e la nascita della repubblica si arriva alla fine degli anni settanta. Il resto è storia troppo recente, a mio avviso, per poter avere una lucida analisi.

3) Ti chiedo pure come è che hai scelto di affidare la regia ad un altro regista ?

Avere una buona visione dello spettacolo “stando sul palco” è cosa alquanto difficile. E’ pur vero che avendo scritto il testo avevo la necessità di trovare un regista che capisse a fondo il mio intendo. Non ho avuto nessuna esitazione, ho chiamato Lucio Pappacena, con il quale condivido le mie esperienze teatrali da quaranta anni. Grande feeling in palcoscenico e forte legame di amicizia nella vita. Avevo bisogno di fidarmi ciecamente e l’ho fatto e credo che i risultati siano arrivati.

4) La tua passione per il teatro è nota a chi ti conosce, vuoi narrarci il tuo percorso artistico ?

Il mio approccio al teatro ebbe inizio nel 1976 in maniera del tutto casuale. Fui chiamato da una compagnia di teatro amatoriale (Gruppo teatro insieme), io frequentavo il liceo artistico e mi chiesero se potevo collaborare per la realizzazione delle scenografie. Entrai in questo “mondo” in punta di piedi e fu subito un “colpo di fulmine”, amore a prima vista e non ne sono più uscito! Qualche anno dopo, insieme ad alcuni con i quali avevo più affinità di intendi.formai una nuova compagnia (Mascheranova) esistente tuttora.

Con la nuova compagnia, oltre ad interessarmi delle scene, cominciai i primi passi da attore e in seguito anche da regista, il tutto inframmezzato da corsi e laboratori di perfezionamento, insomma il “Teatro a tutto tondo”. Durante i primi anni di teatro amatoriale prese piede il mio lavoro di scenotecnico come scelta professionale lavorando con diverse compagnie e attori professionisti lasciando sempre uno spazio per la mia compagnia amatoriale perché credo sia utile rinfrancare lo spirito facendo associazionismo avendo totale libertà di espressione artistica.

5) Come ci si pone per iniziare a scrivere una storia da mettere in scena ?

R-Nasce una idea, così, sembra quasi casuale…in realtà non lo è mai ! Nasce da una emozione, da un vissuto, da una lettura o più semplicemente da una immagine. Ci penso un po’, poi la lascio scivolare via…poi ritorna, comincio ad avvertire l’esigenza di scrivere qualcosa, poi esito…e sempre così fino a che quella idea si ripresenta più robusta, prende sempre più corpo…allora ecco che è arrivato il momento di “mettere su carta”!

6) Quanto è complesso e cosa ti piace di questo lavoro?

R-Molto complesso, ma anche molto faticoso, perché impegna in egual modo la mente e il corpo. Per fare questo lavoro c’è bisogno di una cosa di fondamentale importanza, la Passione. La passione ti da continuamente energia per affrontare e superare qualsiasi ostacolo, la passione come fulcro di una leva che ti consente di immergerti liberamente nella “favola dell’arte”.

7) A cosa altro stai lavorando?

R-Ci sono varie idee in cantiere, qualcuna è già su carta, altre volano libere intorno a me finché non le avrò “afferrate” e fermate. Sto lavorando a due testi per teatro/ragazzi che dovrebbero essere pronti tra due mesi circa. Sto inoltre rielaborando un testo di Neil Simon (Due ragazzi irresistibili) da proporre per la prossima stagione teatrale e un testo di teatro civile sulla mafia. Infine c’è un progetto di sceneggiatura cinematografica a cui sto lavorando da un bel po’…chissà…da cosa nasce cosa! Per quanto riguarda la scenografia sto realizzando dei bozzetti per un nuovo musical: L’Iliade.

Referente della comunicazione Anna De Rosa

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