Saakun

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Saakun

Ok, ci sono. Posso andare? Bene.
Le guardie girano armate, fa’ presto!
È accesa? Ottimo. Stai registrando?
Non dovrei farlo, o perderei la testa…
Grazie mille, amico mio.

Voglio cantarvi una vecchia canzone
che mio padre mi cantava assai spesso;
la scrisse lui quand’ero ancora
bambino, e subito amai queste vere,
belle e semplici parole:

“Coraggio, figliolo, in piedi e ammira
la sabbia dorata, la terra imbrunita.
Senti l’aroma della cannella?
Lo porta la fanciulla in gonnella.

Segui il suo passo, il viso, i suoi occhi,
davanti a lei si fermano i cocchi.
Senti il tamburo che suona cauto,
il Re e il La che si inchinano al flauto?

Giunge a casa, col cielo d’arancia,
si siede e si accarezza la pancia.
Scioglie i capelli, volano alati,
e il Sole si copre sotto i mari.

Sta in silenzio, la musica cessa,
cantano gli occhi di principessa,
verdi, prato di una bambina
e canta il suo nome di regina.

Fuggi, oh Myriam, e corri, fa presto!
Perché arriva il cavallo lesto
del grande nemico che vuole un serio
male portare al tuo desiderio.

Leva la spada, alta e nera,
trafigge e squarta la nostra era;
male del tempo, demone oscuro,
abbassa la spada, muore il futuro.

Coraggio, figliolo, in piedi, avanti,
prendi i raggi di luce abbaglianti,
fendi il petto, imprigiona l’oscuro,
Myriam dia alla luce il suo futuro.”

Tra le macerie ho visto una cassetta,
l’ho presa,  sono riuscita a vederla
nascosta in cantina al riparo dalla
guerra. Ti ringrazio, chiunque tu sia,
per le tue parole di cuore.

E a voi dico:
con quale pretesto uccidete l’arte,
la libertà, la pace, la giustizia?
Con quale pretesto sparate sugli
innocenti, e vi macchiate di un sangue
di cui non è degna una vostra unghia,
che avete affilato come una spada?

Vigliacchi. Il mondo pieno di bellezza
deturpate, invisibili, nell’ombra;
abbiate il coraggio di rivelarvi
e confessare la scelleratezza
su cui neanche sapete reggervi.

Voi fate la guerra, potrete anche
distruggere il mondo, ma sarà sempre
una guerra persa.

Che cosa urlate quando siete pronti
ad attuare il vostro sacro attentato,
a separare le belle gemelle,
a rilasciare il gas nell’aria, a far
scoppiare treni, investire la gente?

“Allahu akbar”? Dio è grande? Davvero?
Non avete la minima idea di Dio,
né di grandezza, di mondo, di guerra.
Se forse comprendeste la bellezza
non vi fareste esplodere davvero
come dei pop-corn, conquistando niente.

La mia parola è più forte del vostro
terrore, la tua arte più elevata
della vostra ideologia. Io sento
la tua voce e desidero portarla
a tutti gli uomini perché sappiano
la verità, e trovino forza e amore.

È nato mio figlio, grazia del cielo.
I suoi occhi preziosi pieni di vita
illuminano il grigio della polvere.
Lo proteggerò, con ogni mia forza,
il demone non prenderà anche lui.

Perché il suo nome è Saakun.-