Ciclopiche mura,
pinnacoli babelici,
pensili giardini sempreverdi
palazzi che piroettano nel cielo
e proiettano ombra sulla terra.
“ Benvenuto a Kallipolis ”
Recita un cartello.
Fra le strade, le formiche
marciano come automi
Fatica, fatica
lamentano i proletari
Ordine! Ordine!
grida la psicopolizia
Ubbidisci!
decreta il Grande Fratello,
la Formica regina, l’unico partito.
È la Grande Piramide
il formicaio robotico,
e il poeta dov’è?
Dove sono il pittore e lo scultore?
Sono in esilio
in un’isola
oltre le Colonne d’Eracle
laddove nessuno può vederli
essi sono feccia
il caos che si oppone a quest’ordine
criminali del pensiero.
Nel frattempo,
gli ingranaggi dell’orologio autocratico
continuano a girare
in un ciclo infinito.