La delusione

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I miei figli sono cresciuti leggendo e vedendo la cultura sotto molte sfaccettature, soprattutto tra il fantasy, fantascienza e horror: fin da piccoli i mostri hanno fatto loro compagnia, forse perché quando giocavano con gli altri bambini, sopratutto il più grande, gli facevano sempre fare la parte del mostro, insomma si immedesimava in loro; quando aveva gli incubi, erano i mostri a salvarlo da essi, in effetti dei mostri che salvano da altri mostri è tanto assurdo quanto strano, ma per lui era così, e lo è tutt’ora!

Adoro la letteratura in sé, ma quella horror mi ha sempre intrigato, anche se non troppo, ma non quella splatter quanto quella “fatta bene”, realizzata con cura, persino quella “arcaica” di mostri sacri del genere quali E. A. Poe, Maupassant e Bierce, quella di Stephen King (quando era davvero il Re del Brivido, non ora che vacilla sul trono), ma anche quella nostrana, di autori come la sensuale Alda Teodorani, o “l’orrifico” Tiziano Sclavi, Sanuel Marrolla o Danilo Arona, insomma coloro che sapevano dare vita agli incubi, anche se spesso, essendo normale sbagliare, spesso sfornavano porcherie, il che mi deludeva parecchio.

Col passare degli anni ho cominciato a scrivere, rendendomi conto quanto fosse difficile creare puro horror di qualità, perciò mi dedicai ad altri generi, anche nella lettura e nella visione di film, passando da schifezze a capolavori intramontabili. E proprio di questo voglio parlarvi, di un capolavoro “stuprato” e massacrato. Un giorno mi capitò per le mani il capolavoro del Re, ossia il mastodontico It, che per anni non finì perché mi terrorizzava, tanto faceva paura, poi un bel giorno, presi coraggio e ricominciai da capo a leggerlo.

Mi ci volle un anno, anche perché allora lavoravo, perciò lo leggevo quando potevo, e alla fine mi piacque così tanto che lo rilessi altre due volte, persino rivedendo più volte il film televisivo. Poi, nel 2015 venni a sapere che era in programmazione un film in due parti sul romanzo del Re, e la cosa mi fece impazzire di gioia! Ero pronto a tutto pur di vedere una trasposizione ad alto budget di It!

2017: venne il fatidico giorno, in cui andammo a vedere il film, tutti entusiasti…e ne uscimmo delusi…

Il libro fu massacrato in maniera immonda, furono tolte parti importanti e messe e modificate parti inutili. Esistono tre tipi di horror: gli splatter, dove si butta tutto sul disgusto dello spettatore, i jump scare, cioè i momenti dove ti fanno bù e ti fanno saltare sulla sedia, e gli horror che ti tengono inchiodati dall’inizio alla fine alla sedia/poltrona. Di questi tre io preferisco il terzo, perché se fatto bene un horror può fare paura SENZA far saltare sulla sedia, senza mostrare una goccia di sangue, facendo sprofondare il lettore/spettatore nel terrore più totale o nel disagio, ebbene questo film è tutto un insieme di jump scare noiosi e prevedibili, scene inutili, e momenti comici imbarazzanti, no sul serio, la gente intorno a me rideva, mentre io ero in catalessi, a metà strada fra la veglia e il mondo dei sogni.

Alla fine, risulta un film per commerciale per decerebrati, quasi pedopornografico, imbarazzante e per nulla creativo, ed è solo la prima parte! La delusione mi portò a rileggere in lacrime (di sangue) l’intero libro, e il fatto che sia uscita la seconda parte mi fa sentire come un vuoto dentro!

La delusione del titolo, caro lettore, è proprio questa: vedere uno dei romanzi horror preferiti devastato da gente inconcludente…e la cosa peggiore è che ha incassato più del film de L’Esorcista, il film horror con il più alto incasso della storia, di cui faranno un remake!! Che delusione…

La cultura in Italia sta morendo.

In tv è sempre più presente il dominio incessante dei reality show, dei dibattetti televisivi, della presenza dei figuranti adorati come nuovi dei, mentre i programmi culturali a poco a poco muoiono, e con loro l’intelligenza di tante, troppe persone. Basta andare in libreria e vedere i best seller o le offerte, mentre la vera cultura sfiora cifre imbarazzanti tanto son alte! La cultura sta morendo, i social sono la culla delle fake news e dell’analfabetismo funzionale, dell’odio e dell’ignoranza.

La delusione del titolo parte anche alle figure di altre forme d’intrattenimento, basti vedere i cinepanettoni, simbolo della decadenza della commedia all’italiana, trasposizioni insipide di grandi romanzi da parte di chi si crede un artista e invece è un cane, basti vedere cosa hanno fatto a colonne portanti della fantascienza, quali Star Trek e Guerre Stellari e i cinecomics. It è stato solo uno sfogo per gridare al cielo il decadimento della Cultura nel mondo, Cultura che verrà sommersa e annegata da uno tsunami di deleteriaggine, visto che ogni giorno inventano nuove parole e i congiuntivi scompaiono sempre di più…

E io non posso fare altro che scrivere.