La situazione della nostra generazione.

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La situazione della nostra generazione non sembra tra le più rosee. Al giorno d’oggi purtroppo, ci troviamo in uno stato di precarietà riguardante l’ambito finanziario-economico e quello personale dei cosiddetti ‘’ valori dell’individuo’’.

Noi giovani ci ritroviamo in un mondo povero sotto ogni punto di vista e molte volte ce ne viene fatta una colpa. Capita spesso quando si è a cena con gli adulti o gli anziani di sentire la frase:

“Questi giovani d’oggi, io alla vostra età già avevo un lavoro, voi non vi impegnate abbastanza nel cercarlo!”

Oppure la celebre frase

‘’Che generazione sprecata’’.

La situazione della nostra generazione qual’è in realtà? Quello che gli adulti non comprendono è che i tempi sono cambiati. E’ molto più difficile al giorno d’ oggi affacciarsi all’ambito lavorativo, in questo mondo in crisi dove prevale la corruzione e i favoritismi. Posso parlare per esperienza personale, solo chi ha delle conoscenze nell’ambito del lavoro riesce ad ottenerlo, e la maggior parte delle volte lo meriterebbe molto meno di chi non l’ha ottenuto solo perché non conosceva nessuno che poteva fare referenza per lui. Tutto ciò porta i giovani a non fare progetti a lungo termine, sia per il semplice motivo che non avendo un lavoro stabile non si possono avere prospettive rosee per il futuro. Ma anche perché ci troviamo nella generazione della de-valorizzazione dei legami affettivi.

Perciò sono d’accordo con il sociologo Zygmunt Bauman quando nel suo libro “L’amore liquido’’ mette in evidenzia l’attuale fragilità dei legami affettivi.

Secondo il sociologo, infatti, le relazioni nella società contemporanea, così come tutto il resto, sono ormai diventate precarie, provvisorie ed instabili. Inoltre sottolinea che oggi si fa sempre più riferimento al mondo virtuale, parlando spesso di ‘”connessione’’ o “essere connessi“. Aggiunge che si preferisce non avere relazioni a lungo termine e che prevale una continua ossessione per il cambiamento. Bauman fa riferimento anche alla fedeltà come motivo d’imbarazzo, anziché di orgoglio.

Quello che invece terrei a sottolineare personalmente, è il fatto che tutto ciò non riguarda solo noi giovani, ma anche gli adulti che  sono anch’essi soggetti ad un amore liquido come citato nel libro dal sociologo. Si lasciano influenzare, infatti dalla tecnologia e dal mondo moderno dando poca importanza ai legami affettivi, perciò la domanda che mi pongo e che dovreste porgervi tutti è:

“Se vi foste trovati voi nella nostra stessa situazione di crisi economica e lavorativa, pensate ancora che ve la sareste cavata meglio di come stiamo facendo noi oggi?”

Cari adulti, forse prima di insultare la situazione della nostra generazione fate un piccolo esercizio di obiettività. Non guasterebbe ed eviterebbe di riempirci di brutte pressioni che si trasformano in reazioni negative.