Quanto sono fredde le lame
del dolore, lividi nel cuore, non
c’è pace in questo mondo fra i lunghi
silenzi che adornano i sospiri e lacrime
amare.
Oh dolore che non risparmi nessuno
E a volte il tuo tocco è pesante, spegni
Le albe e i tramonti, la luce diventa ombra.
Stanchi passi trascinano piano, piano lo
stillicidio della sofferenza del dolore
che ti prendono il corpo, gli anni ti allontanano
dalla speranza, non puoi gioire dei tuo passi
fra giardini verdi e di lunghi viottoli e strade.
Stanco è sempre il tuo giorno mentre la sera
avanza a portarti quiete e un po’ di riposo.
Niente sogni ma cruda realtà che ti fa chinare la testa.
Morta è la tua giovinezza fra gioie e tristezze, fra
Il combattere la vita con forza, azzurro era il tuo cielo
erano rossi i tramonti e la forza del tuo cuore, i tuoi
piedi camminavano vigorosi le strade delle vita, tutto
era speranza e forza. Tutto era amore.
Oh lame pungenti che stillate la mia anima in questo
tempo che non perdona ove sono ritornata bambina
fragile e il mio essere segnato dal dolore…
Oh lame pungenti che mi uccidete piano per
Poi togliermi per sempre la vita.