Liberté Égalité Fraternité

UN GENIO DELL’ECONOMIA O SEMPLICEMENTE UN POLITICO DA IMITARE?

Uno sguardo veloce sul nostro Paese, rileviamo la desertificazione Nazionale del Capitalismo, dello Sviluppo e della Ripresa con Finanziarie che offrono finanziamenti ai bisognosi al 10% annuo.

L’Europa intera di cui anche il nostro Paese, sull’esempio ereditato dall’Impero Romano, erano abituati a reprimere Continenti interi come l’Africa, l’Asia, l’America Latina, e parte dell’Europa, dove milioni di esseri umani venivano sottomessi, schiavizzati e derubati.

Oggi, questi popoli hanno ottenuto l’indipendenza ed hanno imparato a difendersi e migliorare, esportando prodotti e mano d’opera a condizioni più concorrenziali, invadendo l’Europa e l’Occidente, creando un abbassamento dei nostri livelli di benessere e tanta povertà.

Apparentemente questi esseri da lungo tempo sottomessi, hanno seguito il proverbio Cinese “vai al fiume e aspetta che passa il cadavere del tuo nemico”.

I cadaveri di Politici di alcuni Paesi Europei sono in transito sul fiume, fra i quali anche tanti Italiani, e quelli ancora in vita si sono trovati impreparati Economicamente e Politicamente a questo cambiamento, tentando di incalanarsi verso strade completamente errate che ci porteranno ad un abbassamento sostanziale dei tenori di vita sino alla povertà.

Il Debito Pubblico e Privato, inteso nel senso generale, Stato, Regioni, Provincie, Comuni, Industrie e Famiglie, hanno toccato il campanello di allarme da oltre trenta anni, ma non é stato considerato, ed i Governi di turno hanno continuato a spendere e spandere all’impazzata, dove non sono mancati gli aprofittatori che si sono arricchiti a spese della Cittadinanza, ai danni del Paese.

La soluzione intrapresa dal governo nel portar via i beni privati, far chiudere le Industrie, aumentare i costi della vita, richiede un urgente cambiamento del pensiero politico, seppellire i cadaveri attinenti alla vecchia politica e sfruttare la scienza e le tecnologie innovative per migliorarci industrialmente e socialmente.

Siamo una Nazione di sessanta milioni di anime e possiamo considerarci un grande mercato se svilupassimo il criterio di produrre di più in casa nostra con tecniche innovative più economiche, per creare lavoro, e importare meno dai vari confini del mondo.

In molti plaudono al ritorno dei vecchi sistemi che hanno distrutto il Paese: DC, PD, PDL, e qualcuno addirittura pensa al PC, mentre la soluzione vincente sarebbe di eliminarli tutti.

Sembra che la lezione di sessantanni di imbrogli politici, corruzione, speculazioni, portando il paese al disastro economico, é stato furbescamente attribuito alla crisi Universale, al buco nell’Ozono, ai venduti, alle Capre che belano in coro “l’Italia le bela” o ai Galli senza voce che non si fanno sentire a sufficienza.

UNA LEZIONE ESEMPLARE E’ STATA ADOTTATA IN FRANCIA.

Ecco cosa ha fatto il Premier Francese Hollande (non parole, ma fatti !!)

Ha abolito il 100% delle auto blu e le ha messe all’asta.
In Danimarca i Ministri dello Stato vanno al lavoro coi mezzi pubblici o in bicicletta; il ricavato di tale operazione va al fondo welfare da distribuire alle regioni con il più alto numero di centri urbani con periferie dissestate.

Ha fatto inviare un documento a tutti gli enti statali dipendenti dall’amministrazione centrale in cui comunicava l’abolizione delle “vetture aziendali” sfidando e insultando provocatoriamente gli alti funzionari, con frasi del tipo “un dirigente che guadagna 100.000 euro all’anno, se non può permettersi il lusso di acquistare una bella vettura con il proprio guadagno, vuol dire che è troppo avaro, o è stupido, oppure è disonesto.La nazione non ha bisogno di nessuna di queste tre figure”.

Via con le Peugeot e le Citroen. 500 milioni di euro risparmiati subito, spostati per creare l’apertura di 175 istituti di ricerca scientifica avanzata ad alta tecnologia assumendo 2.560 giovani scienziati disoccupati “per aumentare la competitività e la produttività della nazione”.

Ha abolito il concetto di scudo fiscale definito “socialmente immorale” e ha emanato un urgente Decreto Presidenziale stabilendo un’aliquota del 75% di aumento nella tassazione per tutte le famiglie che “al netto delle tasse”, guadagnano più di 5 milioni di euro all’anno. Con quei soldi (rispettando quindi il fiscal compact) senza intaccare il bilancio, ha assunto 59.870 laureati disoccupati come insegnanti nella pubblica istruzione.

Ha sottratto alla Chiesa sovvenzioni statali per il valore di 2,3 miliardi di euro che finanziavano licei privati esclusivi, e ha varato (con quei soldi) un piano per la costruzione di 4.500 asili nido e 3.700 scuole elementari avviando un piano di rilancio degli investimenti nelle infrastrutture nazionali.

Ha istituito il “bonus cultura presidenziale”, un dispositivo che consente di pagare tasse zero a chiunque si costituisca come cooperativa e apra una libreria indipendente assumendo almeno due laureati disoccupati iscritti alla lista dei disoccupati oppure cassintegrati, in modo tale da far risparmiare soldi della spesa pubblica, dare un minimo contributo all’occupazione e rilanciare dei nuovi status sociale.

Ha abolito tutti i sussidi governativi a riviste, giornali, fondazioni, e case editrici, sostituite da comitati di “imprenditori statali” che finanziano aziende culturali sulla base di presentazione di programmi di sviluppo legati a strategie di mercato avanzate.

Ha varato un provvedimento molto complesso nel quale si offre alle banche una scelta (non imposizione): “chi offre crediti agevolati ad aziende che producono merci francesi riceve agevolazioni fiscali, chi offre strumenti finanziari paga una tassa supplementare“.

Ha decurtato del 25% lo stipendio di tutti i funzionari governativi, del 32% di tutti i parlamentari, e del 40% di tutti gli alti dirigenti statali che guadagnano più di 200 mila euro all’anno.

Con quella cifra (circa 12 miliardi di euro) ha istituito un fondo garanzia welfare che attribuisce a “donne mamme singole” in condizioni finanziarie disagiate uno stipendio garantito mensile per la durata di cinque anni, finchè il bambino non va alle scuole elementari, e per tre anni se il bambino è più grande. Il tutto senza toccare il pareggio di bilancio.

L’inflazione non è salita. La competitività e la produttività nazionale è aumentata assicurando la continuità della ripresa.

Mentre noi, gente di grande cultura con la speculazione nel sangue, siamo fermi sulla riva del fiume in attesa del vento per trascinare i corpi sino in mare.

2 COMMENTS

  1. Un articolo piu’ che utile, ancor Di più per noi macedoni che ci stiamo strozzando a causa dei debiti enormissimi.
    Ma relativamente al proverbio cinese, c’ѐ da noi un proverbio simile che dice: “Passò l’ombra lungo il fiume” – vuol dire ancora una vita si ѐ spenta, ed ѐ molto spesso usata tra la gente che vive sulle montagne.
    Sembra che anche noi stiamo aspettando il/i cadavere/i dei nostri nemici. Quali sono i vostri nemici, potete identificarlo? i nostri sono ovvunque, sopratutto nel paese stesso. Ci mancherà be lo sapzio per potevi seppellire tutti.