Made in Italy, Ligabue ci dice come sarebbe stato Freccia ancora vivo

Qual è la trama di Made in Italy?

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Made in Italy trama e Made in Italy recensione. Come sarebbe stata la vita di Freccia se si fosse salvato dalle pere? Una domanda che tanti (tra i molti) fan di Liga si sono posti poco dopo aver visto Radiofreccia, il primo fortunato film di Luciano Ligabue del ‘98. Il quale, a distanza di vent’anni, ci fornisce una probabile risposta.

Un tardo quarantenne mai realmente maturato, con un lavoro da fabbrica ancora che detesta (sebbene il tipo di produzione sia diverso), un Paese e un Mondo che gli fanno schifo, infedele con la moglie, un padre che vorrebbe un figlio distaccato, voglia di scappare da una Correggio che gli sta ancora stretta. Anche se, come lui stesso disse in radio, “credo che da te non ci scappi neanche se sei Eddy Merckx”.

I due film, sono uniti da una retta fatta da diverse similitudini. Ecco la trama e la recensione di Made in Italy, il nuovo film di Luciano Ligabue.

Qual è la trama di Made in Italy?

Può essere sintetizzata nelle similitudini tra Radiofreccia e Made in Italy. Il protagonista tormentato, Rico, ancora una volta interpretato da Stefano Accorsi; sullo sfondo una Correggio che non smette di essere “una piccola città eterna”, dal clima “più brutto del mondo” come dice Sara (interpretata da una intensa e meno bambolina Kasia Smutniak) alla moglie del collega indiano di Rico che li ha invitati a pranzo

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