Me ne sono andato.

Volevo andare via dal mio paese, non ci credevo le tutele, le protezioni, promesse che la gente del paese vedeva nel rimanere a casa per me non c’erano.

Chissà perché.

Ascoltavo:

“Mi sento più protetta nel mio paese sto bene.”

“Ma sei troppo vecchio per andartene.”

Velo di calma che la gente cercava di trasferire.

Dove era questa calma.

Sembrava doversi arrangiare sempre anche trovato il lavoro.

Sembrava l’inferno doversi spostare alla gente che ascoltava.

Ma chi ascoltava?

Parenti, amici, conoscenti. Non te ne andare non serve a niente. Non parlare, non vedere.

Insomma era una censura quella riceveva tutti i giorni dalla gente che ascoltava.

Ma perché? Nessuno mina la tranquillità della vita degli altri spostandosi un po’.

Era necessario che rimanesse. E la sua vita non contava niente oltre a fare stare tranquilli gli altri.

Non che se ne senta la mancanza di una persona su 40.000 abitanti.

Poi non frequentava quasi nessuno. Qualche amico ma nient’altro.

La tranquillità degli altri dipendeva da lui. Boh. Così sembrava anche se no gli rimaneva un cazzo a lui oltre la tranquillità degli altri. Ah però forse gli rimaneva qualcosa Ah Ah. Gli rimaneva … la vita.

Sennò non gli rimaneva neanche quella mi sa. Ma no. Forse. Non si sa.

Non è che…….

“Gli levano tutto porco cane se ne vuole andare.”

“Che cazzo fa adesso”

“Niente rimane lì”

“Ci ha provato mille volte quel deficiente ad evadere da sto cazzo di paese.”

“Ma non è un paese Ah! Ah!”

“Ma che cazzo te ne frega dio po……….”

“Digli di si quando lo incontri “

“Va bè va bè.”

“Ma non è invecchiato.”

Mi hai rotto il cazzo.”

Ascoltava……….leggeva……….. capiva……..lavorava.

E che le cose non le sapeva quel pover’uomo che lavorava per la tranquillità di tutti.


Lontano

Di Daniele Foglini