Musica e poesia

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Musica e poesia

A te che mi hai spezzato il canto
in gola e non hai saputo udire
il buio del mio pianto.
Ho pianto a non finire!
Lacrime amare come fiele,
lacrime che sono diventate
note, note dolci come il miele.

Voi che più in basso volate,
stormi di uccelli,
voi non conoscete del sole
i raggi più caldi e più belli!
Più in alto le aquile, sole
fissano ritto quella gran luce.
Poesia e musica, un unico amore:
questo e nient’altro a salir mi conduce!

Ah quante volte il mio dolore
ha consumato quelle ali di cera.
Certo sarò destinata a cadere,
ma tanto cadrà l’umanità intera!

Lasciatemi dunque questo Miserere,
ch’io possa intonarlo or che arriva la notte
lasciate ch’io arda, ch’io bruci, ch’io viva,
e che il mio cuor vinca le sue lotte!

E solo adesso che l’aurora arriva
dolcemente mi sveglia con le sue dita
rosee, torno ancor a sperare
di dare forma alla mia vita.

“Ma quale forma le vuoi mai dare?”
Mi lanciano sguardi e voci crudeli,
eppur io so che è ormai necessario
levarvi dagli occhi questi veli.

“Il mondo è bello perché vario”,
sì, ma quali varietà sono accette?
Io non vi biasimo per il vostro volo,
anzi torno ad intonare le Benedette

Preghiere che si elevano dal suolo
e di toccare la punta del cielo
ostinatamente tentano e sperano.

Ah, parole scritte con troppo zelo!
Parolette brevi e mute, resterete
sempre frenate nella mia bocca?
Un giorno forse placherò la sete
e come freccia che dall’arco scocca
vi lancerò in alto, sin oltre le stelle.

Per il momento, lasciate ch’io sogni,
le sensazioni che ho sotto la pelle,
le manifestazioni dei miei bisogni,
potrò mai esprimere con la poesia?

Altri strumenti non ho per dare voce
al silente grido dell’anima mia.
Dunque o mano, assisti veloce
e Apollo indicami la giusta via.