Scuola di vela e … tanto altro – Luglio 2012
Dopo un intenso anno scolastico faticoso ma proficuo, i nostri ragazzi si godono le meritate vacanze.
Per ogni risultato conseguito devono avere la giusta gratificazione: arriva il tanto agognato corso di vela, che è uno dei meritati premi.
Finalmente questa settimana siamo partiti, grazie all’impegno di Ivan l’istruttore.
Martina ed Enrico si prendono in giro bonariamente per i loro comportamenti in barca, ma la coppia è affiatata e collaudata negli anni.
I ragazzi sono cresciuti nelle autonomie e i risultati sono lampanti.
Il corso consta di quattro ore ogni mattina, con la teoria e molta pratica in mare.
La scuola di vela (oltre al divertimento di sguazzare in mare) comporta dei compiti ben precisi che i ragazzi eseguono: ogni giorno montano le vele ma, a fine lezione le ripongono in ordine piegate per bene. Devono poi lavare con l’acqua dolce la barca (dopo quello in mare, logicamente è compreso il loro bagno per gioco con la pompa).
Per ultimo, devono rimettere a dimora la barca nel magazzino, e solo allora possono farsi la doccia prima di tornare a casa.
Finalmente quest’anno mia figlia arriva a casa in ordine. Ha imparato che può gestirsi da sola in bagno, al centro velico.
Enrico interrogato su chi ogni giorno prepara il suo borsone da mare mi ha risposto candidamente: “mia madre”.
Perché non tu? Ho indagato io.
E lui “Perché a Martina non lo prepari tu? E allora voi mamme dovete fare queste cose, tanto poi controllate sempre. Fatelo direttamente voi!”
Stanno proprio crescendo, hanno sempre le risposte pronte.
Già organizzati per i festeggiamenti di fine corso, ieri, siamo andati nel negozio che preparerà le coppe con le incisioni e dediche. Quest’anno le coppe saranno dorate (vanno così: è stato il suggerimento del negoziante) e con due manici enormi ai lati.
Mi diverto proprio ad organizzare queste cose, perché sono sicura che vivranno la premiazione con tantissima gioia. Ivan poi è un maestro nel far loro il discorsetto sull’andamento del corso prima di consegnare loro pergamene e coppe.
I ragazzi si sentono gratificati come dei veri campioni veri.
Ma noi genitori sappiamo che sono proprio così.