Torna Rocco Alonzi. La location è la saletta di Frosinone in piazza Vittorio Veneto a Frosinone. Siamo nell’ambito della rassegna artistica Artincentro, direttore artistico Rocco Lancia, con il patrocinio del Comune di Frosinone, l’assessorato al Centro storico.
Dopo la mostra di Rocco Lancia e una collettiva di donne a Frosinone sbarca Rocco Alonzi. Un artista che ama la ricerca, ma anche la provocazione. La nuova produzione è appunto “L’Alonzi Made in China”… L’ennesima provocazione. Anche lui “è vittima del sistema economico”. Ogni oggetto va a comprarlo dai cinesi, dall’orologio ai detersivi, le lampadine, ma anche le cornici, persino i pennelli. E allora con quei pennelli questa volta ci consegna un mondo inquietante, raccapricciante, ritratti con un occhio particolare, un pallino bianco da cui spunta il nuovo mondo.
Una mostra che aprirà come al solito domande, ogni volta l’artista ti tempesta di interrogativi, ci ha trascinato nei luoghi della memoria, dei ricordi, degli affetti.
La teoria dell’amore e del disamore ci ha fatto riscoprire oggetti dimenticati. Questa volta ci traghetta nella Cina del nostro quotidiano, la globalizzazione, invasione o integrazione, consapevoli o vittime dell’ingranaggio? Come al solito Rocco Alonzi ti spiazza, ti scaraventa in un universo, ti ci porta per mano, da spettatore diventi protagonista. Non volevi, ma sei stato catturato da quell’occhio, che ti pone interrogativi. Parlerai cinese o sceglierai il mutismo. Provocare è la sua caratteristica, lui anche quando sembra rassicurarti ti ha consegnato il vaso di Pandora, non puoi resistere dal non entrare nel suo clima. L’occhio nel provocarti ti ha catturato, cosa narra, dove ti conduce questa nuova esperienza. Realista significa scrutare il mondo che ti circonda e quindi non poteva mancare nel suo ciclo questa tematica di grande attualità La Cina dentro di noi, quell’occhio è la nostra coscienza?
