Bimbo Bimbone …

Lasciatemi fare, se il bambino anche tu un po’ non farai, solo tristezza e rughe avrai.

260

Bimbo, bimbone che ragazzone.
Eccomi qua, no eccomi là,
il bambinon tutto baffi e pizzetton.
Sono grande e birichino,
butto in aria un calzino e mi bevo un bicchiere di vino.
Mi alzo al mattino e vado a fare bene tutto il lavorino.
Faccio la pausa con un caffè, ma lo scherzetto se posso io lo fo.
Eccomi ora a casa andrò,
tutto serio e attento con il macchinon.
Ma ecco che al bivio una linguaccia ci scappa al tipo antipatico, alla buffa matrona.

Un po’ di gioco mi piace assai,
qualche bugia di tanto in tanto, prendere in giro che spasso che è.
Un cattivone gran burlone, grande e grosso ma che bambinone.
Son grandicello, ma che ci posso fa, giocherellare mi piace qua e là.
Non faccio del male, che male c’è, son serio e son bravo ma un giochino devo far.
Chissà perché da grandi il bambin non puoi far.
Ma che mi importa son fatto così.
Son più di 50 lo so, domani 60, dopodomani 70, e sempre di più, ma un bimbo sempre sarò.
Non ti arrabbiare solo scherzetti farò, ridere è bello giocare altrettanto.
Lasciatemi fare, se il bambino anche tu un po’ non farai, solo tristezza e rughe avrai.
Sono di qua sono di là, uno scherzetto vado a far.

BIMBO BIMBONE … Nico Colani

ELABORA . PENSIERI: http://elaborapensieri.altervista.org

Previous articleIl tram dei morti
Next articleIl fiume scorre lento e i salmoni non saltano
Nico Colani nativo di Genova. Si diploma elettricista e in elettronica ed in seguito la sua passione per il digitale lo vede applicarsi da autodidatta in informatica e sviluppo web, poi è titolare per vari anni di una piccola impresa di trasporti. Nico assiste al fiorire di periodi di grande boom industriale ed economico per l’Italia partecipando anche a varie attività sindacali per la tutela dei diritti lavoratori. Eterno pensatore e provocatore, Nico Colani si è sempre impegnato, attraverso vari mezzi di comunicazione come il suo blog decennale di satira “Guanot” e più recentemente con “Il Macigno” ad individuare i grandi paradossi sociali nella vita contemporanea fino ad estrapolarne le sue dissonanze. Il suo è non solo un invito a meditare, ma a sollecitare pareri al fine di aiutare la propria società a ristabilire gli equilibri sociali, culturali ed economici persi nei cambiamenti generazionali dove si è scelto di crescere e maturare senza consapevolezza storica e culturale del proprio paese di origine. Il suo motto è sempre stato “Ruit Hora”, ovvero “Il Tempo Fugge”. Isabella Montwright