La ciclovia dell’Acquedotto Pugliese nella Valle d’Itria

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La ciclovia dell’Acquedotto Pugliese (AQP) è il secondo percorso ciclabile su acquedotto più lungo d’Europa con i suoi 500 km percorribili. Il tratto “più attrezzato” segue la strada di servizio del canale principale dell’acquedotto compreso tra Locorotondo, i territori di Cisternino, Ostuni fino a Ceglie Messapica nei pressi della Pineta Ulmo. Recentemente ristrutturato, questo tratto della ciclovia ha una pavimentazione in pietrisco pressato ed è dotata di protezioni, aree di sosta e punti di accesso su un totale di 10 km di pista ciclabile percorribile anche con biciclette da strada. L’itinerario si sviluppa – lontano dal traffico – attraversando la macchia mediterranea e costeggiando masserie, case rurali, trulli, frazioni, osterie ed agriturismi della Valle d’Itria.

Cos’è la ciclovia dell’Acquedotto Pugliese

La Ciclovia dell’Acquedotto Pugliese è un percorso cicloturistico di 500 km che segue il tracciato delle condotte storiche dell’acquedotto: dal Canale Principale a Caposele in provincia di Avellino fino a Villa Castelli in provincia di Brindisi. L’AQP è una delle opere ingegneristiche più grandi del Mezzogiorno che riuscì in 9 anni di lavori a portare l’acqua dalla Campania alla Puglia collegando alcuni tra i luoghi più spettacolari d’Italia: l’Alta Irpinia, il Vulture Melfese, l’Alta Murgia, la Valle d’Itria, la Terra d’Arneo e l’entroterra Salentino.

Dei 500 km totali, 230 sono completamente percorribili in un tracciato precluso al traffico motorizzato e con servizi distribuiti lungo le piste. Il primo tratto unisce il confine della Campania alla Basilicata seguito da un lunghissimo tratto – interrotto solo per pochi km – che va da Venosa (in provincia di Potenza) fino a Secli (Lecce). La segnaletica – pur presente – non è omogenea per cui le “tracce” da seguire sono:

Gli impianti di captazione presso le sorgenti;

  • I numerosi ponti canale e le gallerie (opere riconoscibili che servirono a superare i tratti vallivi e far scorrere la condotta a cosiddetto “pelo libero”, ossia in leggera e costante pendenza per sfruttare la gravità e consumare meno energia possibile);
  • Gli impianti di sollevamento;
  • Le case cantoniere;
  • Gli edifici storici dell’acquedotto;
  • Gli impianti di potabilizzazione;
  • I serbatoi pensili;
  • Le centrali idroelettriche.

La ciclovia a Cisternino

La Ciclovia dell’AQP è un tracciato che collega luoghi di interesse turistico e culturale come Venosa, Castel Del Monte, Alberobello e tutta la Valle d’Itria. Il tratto che passa per Cisternino è lungo complessivamente 10,885 km partendo da Figazzano fino all’incrocio con la ex SS 581. I ponti lungo il canale sono 5 della lunghezza media di 896 m., vi sono anche due attraversamenti di strade provinciali e i comuni interessati sono Locorotondo, Cisternino, Ostuni e Ceglie Messapica. La quota altimetrica alla partenza è di 334 m sopra il livello del mare e quella di arrivo è 325 m s.l.m. con tratti dalla pendenza massima dell’8%.

Le casette d’ispezione, gli edifici con impresso l’anno di costruzione, la progressione in km della condotta, le antiche fontane in ghisa, i tombini circolari dell’acquedotto sono la “segnaletica” storica del tracciato che rendono questa passeggiata sul tratto cistrianese un’esperienza unica tra paesaggio, archeologia industriale e un cammino lento e lineare unico nel suo genere. Una pedalata simile mette sicuramente appetito per cui vale la pena fare una sosta per rifocillarsi in una delle antiche masserie e ristoranti di Cisternino, come per esempio l’antica Osteria Sant’Anna, dove poter gustare i piatti tipici della tradizione murgese, un’altra irrinunciabile tentazione.