I piragna della scuola tra bullismo e cyberbullismo

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Chi sono i piragna della scuola? Oggi il bullismo è un fenomeno molto diffuso tra gli adolescenti e si svolge principalmente a scuola, luogo i cui i ragazzi dovrebbero sentirsi al sicuro. Le notizie sui giornali e nei telegiornali che trattano di questo argomento sono sempre più frequenti e, a lungo andare, le vittime vivono in un clima di terrore. Il bullo, o esibizionista, fa violenza psicologica o fisica nei confronti dei sui coetanei più deboli, perché vuole attirare l’attenzione, vuole sentirsi forte o non riesce ad esprimersi, quindi prova con la violenza.

Ma il vero problema principe ale del bullo, nella maggior parte dei casi, sta in famiglia e, volendo nascondere la sua fragilità, assume comportamenti sbagliati nei confronti dei più deboli.

Il bullismo consiste nell’usare una violenza fisica, nel minacciare, nell’offendere, nel prendere in giro e nell’isolare qualcuno del gruppo. Il bullo incute paura nei suoi coetanei, che hanno il timore di denunciarlo o raccontare ciò che subiscono. Nascondendo i fatti però, la situazione peggiora: se il bullo viene denunciato o segnalato, può essere aiutato da molte associazioni e possono risolvere i problemi familiari; se invece la vittima rimane in silenzio, oggi quel ragazzo è un bullo, domani potrebbe essere un delinquente.

Purtroppo per me, anche io sono stata vittima di bullismo.

Fino alle elementari avevo un buon rapporto con i miei compagni, ma, arrivate le medie, ci sono stati alcuni episodi che mi hanno ferito molto. Mi sentivo demoralizzata: andavo a scuola per imparare, non per farmi prendere in giro, dovevo essere perfetta, altrimenti avrebbero ricominciato a criticarmi, mi sentivo in gabbia. Da qui sono nate le mie insicurezze, il fatto di sentirmi fuori luogo, la paura di sbagliare e il non sentirsi amata. Per fortuna, ci sono stati alcuni compagni che mi sono stati accanto, mi hanno fatto capire che il giudizio degli altri non è importante, che sono speciale per quello che sono, non per quello che gli altri vogliono che io sia e infine mi hanno aiutato a superare questo momento difficile, semplicemente facendomi tornare quel vecchio sorriso, che avevo accantonato per un periodo di tempo.

uello che ho passato io, probabilmente lo stanno passando anche altri ragazzi, al contrario di me, si ritrovano da soli, senza qualcuno che li aiuti.

Ultimamente si sta dilagando anche il cyberbullismo, ovvero il bullismo online, che si concentra sui social network. Io capisco i bulli che hanno dei problemi in famiglia, ma perché devono scatenare tutta la loro rabbia su persone più deboli? Perché non possono parlare semplicemente con qualcuno? Sfogarsi con un compagno. Le vittime invece le capisco benissimo… ormai con l’esperienza che ho vissuto, so riconoscere se una persona è serena o triste, semplicemente guardandola negli occhi e vedendola sorridere. Gli occhi, quando si soffre, gridano aiuto, ma non tutti sono in grado di ascoltarli; il sorriso…beh delle volte le persone sorridono “per finta”, nascondendo tutto il dolore che provano, per evitare di essere di un peso per qualcuno o magari per non farsi vedere deboli.

Un consiglio che posso dare è quello di parlare, che sia un’amica, un professore, tua madre, tuo fratello, purché ti aiuti e non ti lasci da solo.

Perché il bullismo è una cosa troppo grande da affrontare per una persona della nostra età, ma se già si è in due, le cose cambiano e magari il bullo retrocede vedendo che la vittima non è sola. Io spero solo che quello che ho passato io non lo passi nessuno, soprattutto se è una persona molto fragile. Si parla di questo fenomeno tutti i giorni e in tutte le scuole si tratta quest’argomento per sensibilizzare gli animi e mi auguro che presto il bullismo smetterà di esistere perché sono stanca di ascoltare al telegiornale che giovani della mia età si tolgono la vita perché vengono derisi o picchiati dai loro compagni.