Incanto di maggio
Di Laura Sartori
Nei tuoi occhi
c’è un balconcino
pieno di rose
nei tuoi occhi c’è un balconcino
pieno di rose
ancora neanche in boccio
ma nei tuoi occhi c’è già aria calda di primavera
nei tuoi occhi
c’è primavera e rose
nei miei occhi
c’è primavera e rose
nei miei occhi ci sei tu
e improvvisamente
mi pare troppo
la primavera le rose e tu
mi ridesto
esco da te
sorrido
e dico
rientriamo
chiudi la finestra
c’è tempo per le rose
Commento alla poesia “Incanto di maggio”
La poesia intende descrivere e fissare la nascita di un sentimento d’amore nell’attimo fuggevole di uno sguardo.
La protagonista percepisce negli occhi dell’amata un balcone dal quale si intravede la possibilità di un futuro roseo.
Ma questo sentimento è appena percettibile, esattamente come delle piante di rose dai fiori che ancora non esistono nella realtà, ma solo nel campo delle ipotesi e delle possibilità; infatti per un attimo si chiede se non abbia immaginato tutto.
Ma lo sguardo si addolcisce ulteriormente e la protagonista sente il tepore della primavera entrarle dentro, in un turbinio di sensazioni che la stordiscono nella raggiunta consapevolezza dell’amore nascente rappresentato dall’amata e sente di essere un tutt’uno con lei.
Ma in questa nuova consapevolezza così dolce si manifesta improvvisamente sia la paura di vivere un’emozione così intensa, sia il timore del futuro rappresentato dalla visuale offerta dal balcone e così l’incanto svanisce in un attimo.
Il “non detto” si nasconde presto dietro un sorriso, e nelle ultime parole c’è sia un’immagine reale (il rientrare in casa dal balcone), sia un’immagine interiore: il ritorno alla realtà, perché solo nella quotidianità, nel tempo trascorso insieme e nella cura reciproca potrà nascere quell’amore intravisto solo fuggevolmente, capace di durare nel tempo e che non spaventi nella sua passionalità iniziale.