Incidenti reali sui set di film Horror

Eventi oscuri si scatenano sul set di "L'esorcista".

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A causa di gravi problematiche di salute sono rimasto fermo con i miei articoli sul mondo del mistero. Approfittando della vicinanza di Halloween torno sotto i riflettori con un argomento abbastanza inquietante ovvero gli incidenti sui set di film “horror”.

Come potevo non partire dal Esorcista?

Oggi parliamo di alcuni incidenti che sono realmente accaduti sul set più maledetto di Hollywood. Il film è datato 1973, per mano del regista William Friedkin. La prima “anomalia”, se così vogliamo chiamarla, consiste proprio nel luogo in cui fu montato il film che a parere di molti ha un richiamo esplicito nei confronti del diavolo e del male in persona.

Il luogo scelto per le riprese era la Fifth Avenue a New York. Fin qui nulla di strano. Il numero civico, però, lasciava tutti perplessi. Si tratta del 666 che nelle varie leggende e nelle tradizioni cattoliche corrisponderebbe al numero della Bestia identificata dal Profeta Giovanni. Solo questo bastava per inquietare le persone e gli attori che ci lavoravano, che fosse un segno per intendere che qualcosa di davvero mostruoso si sarebbe affacciato?

Nel 1949, nella città del Maryland un bambino di 13 anni fu sottoposto ad un esorcismo senza però poi ricordare nulla, e fu proprio questo reale avvenimento, che si dice ispirò il regista a creare questo film. La volontà di Friedkin era, infatti, quella di rendere assolutamente realistico il film come se quello che raccontava stesse realmente accadendo.

La realtà da lui voluta non avrebbe mai potuto essere più pericolosa.

Linda Blair fu scelta tra 5000 bambine per il ruolo di Regan. La truccatrice ha raccontato che la bambina era terrorizzata dalla maschera di posseduta che ha dovuto indossare per gran parte delle riprese. Tuttavia, si dice che una volta indossata, il suo animo si tranquillizzava.

Quella esperienza sconvolgente la portò a non riuscire a far decollare la propria carriera trovandosi sotto terapia ancora alla età di 40 anni.

Nella scena in cui la bimba viene sottoposta ad esami di encefalogrammi e radiografie celebrali, il regista si accorse che sulla fronte della bambina era chiaramente visibile una piccola croce che poi si poteva rivedere anche nella pellicola. Il mistero consiste nel fatto che quella croce non era presente né prevista nella scena.

Come aveva fatto a palesarsi sulla fronte della bambina?

Quella ripresa del film fu particolarmente dura e, non a casa, l’attore che interpretava il ruolo del radiografo fu poi arrestato con l’accusa di essere un serial Killer.

La doppiatrice della bimba nella versione indemoniata era Mercedes Mc Cambridge. Fumava tre pacchetti di sigarette al giorno, beveva alcolici, e mangiava mele acerbe. Alla sua voce furono aggiunte tracce del suono prodotto da uno sciame di api, di grugniti di maiali e le urla di un bambino sottoposto ad un vero esorcismo. La Produzione, nonostante il suo eccellente lavoro, non voleva inserire il suo nome tra i titoli di coda.

Alla fine il nome di Mercedes comparve lo stesso. Al termine del film la sua famiglia subì gravi lutti nel giro di pochi mesi.

A pochi giorni dal inizio delle riprese, un inspiegabile cortocircuito provocò un devastante incendio. Sul set le attrezzature erano tutte rovinate. Solo la stanza della bambina risultava intatta come se qualcosa o qualcuno l’avesse mantenuta integra.

Aveva l’aria di un messaggio che avvertiva la troupe che qualcosa di orrendo stava risvegliando.

Dopo l’incendio, il regista ha chiesto al prete che svolgeva il ruolo di consulente sul set di fare un esorcismo. Tutti i membri della troupe credevano nelle possessioni demoniache, ma il prete rifiutò e benedì il set per tranquillizzare gli animi. Nelle sequenze dedicate al esorcismo vero e proprio, William Friedkin scelse di aggiungere in sottofondo le urla registrate di presunti posseduti.

L’attrice Ellen Burstyn, che nel film interpreta Chris McNeil, la mamma di Regan, si rifiutò più volte di pronunciare la battuta “Io credo nel demonio”. Nella scena in cui veniva spinta con forza dalla figlia posseduta e scagliata a terra, i cavi che avrebbero dovuto sorreggerla non funzionarono come previsto così da farla urtare con violenza il pavimento. Ellen subì un brave danno alla colonna vertebrale.

L’urlo di dolore che si sente nella pellicola è perciò il vero lamento lanciato dalla Burstyn in quella occasione, ritenuto così reale da Friedkin da fargli decidere di non girare nuovamente la scena e di mantenerla, giustamente, nella sua “originalità”.

Non furono solamente i fatti elencati a far sì che “L’Esorcista” diventasse un film “maledetto”. Si verificò, infatti, anche un consistente numero di morti di attori, tecnici e personale che aveva ruotato intorno alla sua produzione. Primo fra tutti Jack MacGowran (il Burke Dennings che nella pellicola muore cadendo da una scalinata) il quale venne a mancare a distanza di poco tempo a causa di un’epidemia influenzale. Anche l’attrice Vasiliki Maliaros (che nel film interpretava la madre di Padre Karras) morì poco prima che il film venisse distribuito. A questi si aggiunsero il guardiano notturno del set, uno dei tecnici, il fratello di Max Von Sydow (Padre Lancaster Merrin) ed il nonno di Linda Blair.

Tutti nel periodo delle riprese.

Sempre con l’ossessione del perfezionismo, Friedkin volle la scena della stanza congelata così realistica da far installare, al suo interno, quattro potentissimi condizionatori i quali fecero sì che la temperatura calasse di svariati gradi sotto lo zero. Una sorta di brina si venne così a creare sulle pareti e sugli oggetti di scena, rendendo il respiro degli attori assolutamente genuino. La Blair, vestita con una sola camicia da notte, patì terribilmente il freddo e rischiò di ammalarsi sul serio.

Anche la camminata a Ragno fu fatta in modo realistico usando la contorsionista Linda R. Hager, coadiuvata dal ausilio di funi e cavi, tutti elementi che hanno portato ad un risultato più che reale.

A Roma, durante la prima del film, un fulmine provocato da una improvvisa tempesta, si scaglio con furia su una delle due croci di metallo di una chiesetta vicino al luogo dell’anteprima spaventando molte persone che decisero di non vedere il film.

Per concludere cosa possiamo aggiungere?

La ricostruzione reale di un evento così lugubre, può rievocare delle energie negative tanto da influenzare gli eventi normali trasformandoli in anormali. In parole semplici qualcosa di terribile è stato svegliato dalla troppa voglia di raccontare un qualcosa che non andava raccontato.

Voi che ne pensate?

Secondo voi cosa c’è di vero e cosa è stato gonfiato dai media?

Quando si parla di maligno non si deve mai scherzare soprattutto quando si usano elementi reali e invocazioni nascoste sotto forma di urli.