Mi ricordo, quand’ero piccina, per Pasqua mia madre preparava sempre una buona colazione, a quell’usanza, mio padre ci teneva tanto, anche se non era uno stinco di santo, e neanche un gran pretino, però quella tradizione gli piaceva rispettare.
Da quando mia nonna non c’era più, al nostro tavolo s’erano aggiunti mio zio scapolo con mio nonno Alfredino, io e mia sorella gli volevamo molto bene.
Per quel giorno mia madre iniziava già di buon’ora a cucinare, faceva il ciambellone che gli veniva molto buono.
La specialità della colazione era la frittata rognosa, fatta con le uova e salsicce tutte sbriciolate.
Come metteva a soffriggere le salsicce nella padella sul fornello, il profumo si spandeva per tutta la casa, ti faceva venire l’acquolina in bocca e noi con quella fame che avevamo, non vedevamo l’ora di metterci a mangiare.
Mia madre verso le dieci preparava il tavolo, con la tovaglia migliore che aveva, con i piatti più belli, i bicchieri tutti uguali.
Il vino per risparmiare e prenderlo buono era andata dal contadino, ed era speciale.
E quando finalmente ci mettevamo a mangiare, c’era sempre tanta allegria.
Dal tavolino ci alzavamo solo quando cominciavano a suonare le campane per ricordarci che a quell’ora Cristo era risorto.
Si faceva tutti il segno della croce, noi figlie correvamo alla fontanella che stava davanti casa per lavarci il viso per devozione.
Poi tutti insieme partivamo per andare alla Messa.
Quando ritornavamo c’era già il pranzo pronto.
Non vedevamo l’ora di mangiare quel buon piatto di brodo, fatto con il cappone e i tagliolini all’uovo che aveva fatto a mano mia madre.
When you visit any web site, it may store or retrieve information on your browser, mostly in the form of cookies. Control your personal Cookie Services here.