La spiaggia dove si spogliano le paure è a Sabaudia

C'è un tratto di Spiaggia a Sabaudia, la «bufalara». Ogni tanto la chiamano « a luci rosse»

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La spiaggia dove si spogliano le paure.

A Sabaudia la spiaggia è veramente enorme, anche quando il mare la mangia. Ogni tratto di quella spiaggia racconta una fase di quella donna. Ho imparato a riconoscerla. Carla quando arriva sullo scoglio dei pescatori, di sicuro poi arriva alla villa Volpi. Il suo romanzo nel blocco notes è un puzzle di sorprese, un romanzo con un finale sempre aperto. L’editore vuole un finale, già un finale lo vorrebbero anche i lettori, ma il romanzo è scritto a due voci, quando pensi che sia finito, uno dei due rimette in discussione quanto stabilito al bivio precedente.

Carla era arrivata alla spiaggia dei dispersi, mentre una voce la spingeva verso una voragine, un’ altra voce la chiamava «Son qui, stavamo andando sul crinale di una cometa, colpa di nessuno se si è rotto quell’aggeggio che teneva in volo il deltaplano. Non mi riconosci?». Carla lo guarda, ma si è proprio lui, si lascia prendere la mano. Una voce «Carla hai ancora le stampelle in camera da letto». Si lo so pensa. Ma in camera da letto lui ha chiuso gli sportelli dove sbattevo e mi rimanevano gli occhi neri. Cosa vuoi che siano le stampelle di questa caduta rispetto all’oceano. Ah credici l’ho vista camminare sulla spiaggia con le stampelle e tacco dodici. Solo lei poteva farlo.

La spiaggia dove si spogliano le paure.

C’è UN TRATTO DI SPIAGGIA  a Sabaudia, la «bufalara». Ogni tanto la chiamano « a luci rosse» tante leggende corrono, ognuno quel tratto di spiaggia lo racconta a modo suo. Carla poggia le stampelle, si toglie tacco dodici, è il giorno di Pasqua. Ha trascorso la settimana santa nella voragine dei dispersi. Si stende sull’asciugamano, di spiaggia di notte, con la sabbia crea una barriera per separarsi dall’altro asciugamano. «Cosa è questa barriera tra noi», dice lui. A volte le parole sono dei codici pietosi, che non rendono giustizia alle emozioni, la barriera cede al primo sguardo.

Sono rimasti per tre giorni su quel tratto di spiaggia, nel salutarsi hanno incontrato due pescatori temerari, che nonostante il mare fosse in burrasca e il bagnino fischiava, loro sono partiti Io li ho osservati mentre CARLA e lui si salutavano. Non li avevo mai visti salutarsi così lei è una schizzoaffettiva, mai capito cosa significhi. So solo che lo è diventata dopo la stagione degli occhi neri, lui è un bipolare, lo stesso mai capito cosa significhi. Su quella spiaggia nel guardarli, ho capito che non si stavano togliendo solo il costume, ma spogliavano le loro paure. Ecco perché li ho visti salutarsi diversamente. Solo adesso capisco il perché ognuno racconta quel tratto di spiaggia a modo suo.

La spiaggia dove si spogliano le paure – Di Fausta l’insognata Dumano