Vissi l’infanzia e quella tua
fra zolle di terra grezza
e campi di zucche gigantesche,
nell’umile candore dell’età
che induce a soporifere clemenze.
L’indugio fece la sua parte
negli occhi di bambini un po’ maldestri
che scoprono la gioia
in tramonti infuocati e notti di lune immense.
Mai volemmo crescere
per diventare adulti troppo in fretta,
restando abbarbicati all’incoscienza
di quegli attimi di sole ed impazienza.
L’esperienza ci condusse a nuove conoscenze,
a parlar di amori e sofferenze
nel freddo mattino dell’inverno
che i vecchi chiamano saggezza.