Nuovo vaccino Alzheimer in arrivo per dire addio alla malattia

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E se fossimo ad un passo dallo scoprire un nuovo vaccino Alzheimer? Stiamo parlando di un apposito test in grado di ritrovare la patologia prima che si manifesti con i sintomi che la caratterizzano. Sarebbe un miracolo se finalmente fossimo in grado di sconfiggere il

morbo di Alzheimer definitivamente? Scienza o sogni di chi ha a cuore la lotta contro questa temibile patologia che, stando alle evidenze, si presenta con sempre maggiore frequenza e spesso anche in età precoce?

Cosa c’è di vero sul nuovo vaccino Alzheimer?

A giudicare da uno studio scientifico condotto da United Neuroscience la realtà è tutt’altro che un sogno. La United Neuroscience è una piccola società basata a Dublino, in Irlanda.

Innanzitutto, secondo una ricerca pubblicata su Nature Medicine, la malattia può essere rilevabile con un esame del sangue 16 anni prima dell’inizio dei sintomi. Tale test, che rileva determinate proteine ​​che possono indicare fasi iniziali della malattia, consentirebbe ai medici di identificare quegli individui più a rischio di svilupparlo.

In secondo luogo, c’è un nuovo vaccino Alzheimer noto come UB 311, prodotto appunto dalla United Neuroscience. Questo vaccino ha appena portato risultati promettenti nella fase due di studi clinici sull’uomo.

La sperimentazione è stata fatta con un metodo classico. Quello di dare ad un campione (bendato) un placebo e all’altro campione il vaccino vero e proprio. Il risultato sembra soddisfacente. Le sperimentazioni continuano ma il nuovo vaccino Alzheimer non è per niente un’utopia.

La risposta al vaccino è stata del 96 percento. Non ha causato l’infiammazione del cervello causata da precedenti vaccini, e ha ridotto la quantità di amyloid plaque che si era accumulata nel cervello. I soggetti hanno anche ottenuto risultati migliori nei test di pensiero e memoria.

L’estensione a lungo termine di questa sperimentazione è la fase successiva. In caso di buona riuscita, penso che vedremo questo vaccino in uso diffuso a breve, non solo per quelli con malattia di Alzheimer, ma anche per quelli a semplice rischio.

Come si dice da sempre: “prevenire è meglio che curare”. Vuoi saperne di più sul nuovo vaccino Alzheimer?

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