Ode alla notte, parte prima  di Fernando Pessoa


Vieni, Notte antichissima e identica,
Notte Regina nata detronizzata,
Notte internamente uguale al silenzio,
Notte con le stelle, lustrini rapidi
sul tuo vestito frangiato di Infinito.

Vieni vagamente, vieni lievemente,
vieni sola, solenne, con le mani cadute
lungo i fianchi, vieni e porta i lontani
monti a ridosso degli alberi vicini,
fondi in un campo tuo tutti i campi che vedo,
fai della montagna un solo blocco del tuo corpo,
cancella in essa tutte le differenze che vedo
da lontano di giorno,
tutte la strade che la salgono,
tutti i vari alberi che la fanno verde scuro in lontananza,
tutte le case bianche che fumano fra gli alberi
e lascia solo una luce,
un’altra luce e un’altra ancora,
nella distanza imprecisa e vagamente perturbatrice,
nella distanza subitamente impossibile da percorrere.


Ode alla notte, parte prima
 di Fernando Pessoa