Riscaldamento globale?

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Con la nenia del riscaldamento globale della terra vogliono appiedarci, invitandoci a spostarsi in modo sostenibile, ma in realtà lo impongono, con l’aumento dei carburanti e consigliandoci di comprare le auto elettriche, con prezzi non per tutti, e quindi via con il ridicolo e insicuro monopattino, oppure con le bici, e per chi fa lunghi percorsi, si consiglia la bici elettrica (che sta raggiungendo prezzi da automobili), senza alludere ai suoi grandi limiti, quando piove o nevica oppure quando la temperatura diventa gelida.

Consigliano l’acquisto e uso degli elettrodomestici a basso consumo energetico, senza contare che non tutti possono affrontare una spesa per sostituire gli elettrodomestici che già posseggono.

Vogliono che consumiamo l’acqua del rubinetto ed evitare l’acqua gasata; dimenticano che in certe regioni l’acqua del rubinetto è imbevibile.

Per quanto riguarda l’acqua e il monito di non sprecarla è giusto, ma i primi a sprecarla sono i comuni e le regioni. Abbiamo un sistema idrico in Italia che è una falla: ci sono perdite importanti nelle tubazioni sotterranee che vengono ignorate. Quante volte abbiamo assistito a perdite che non sono state tempestivamente riparate?
Vogliono privilegiare lo smart working.
Vogliono farci mangiare gli insetti.
Vogliono che riduciamo le docce al minimo indispensabile.
Non dovremmo più pescare.

Dovremmo limitare il consumo di carne e sostituirla con quella chimica.

Non è possibile riscaldarsi con il metano per via del caro gas, ma nello stesso tempo vietano stufe a legna di vecchia generazione e camini domestici a parte qualche eccezione sul tipo di stufe e regolamentazioni regionali.
Ma ci rompono i maroni a noi italiani, quando invece nella classifica dei maggiori inquinatori non ci siamo come leggerete nella seguente classifica, e per di più, i nostri sacrifici non compenseranno i danni altrui.
Classifica dei Paesi più inquinanti:
Nel 2020, le emissioni globali di CO2 nell’atmosfera hanno raggiunto i 32 miliardi di tonnellate di CO2, un record che probabilmente sarà rapidamente superato poiché le traiettorie previste non prevedono alcuna diminuzione.

Sono quindi i paesi più popolosi e industrializzati che appaiono in cima alla classifica dei paesi più inquinanti del mondo. I tre maggiori emettitori di CO2 sono:

La Cina, con 9,9 miliardi di tonnellate di CO2 emesse, in gran parte dovute all’esportazione di beni di consumo e alla forte dipendenza dal carbone;
Gli Stati Uniti con 4,5 miliardi di tonnellate di CO2 emesse;
L’India con 2,3 miliardi di tonnellate di CO2 emesse.
La Germania è il Paese europeo che emette più CO2 a causa della sua forte dipendenza dal carbone. Di conseguenza, ¼ delle emissioni di CO2 dell’Unione Europea provengono dalla Germania. La Francia si salva dalla classifica grazie all’energia nucleare, che è la principale fonte energetica del Paese. Inoltre, la Francia emette non emette carbonio.
Aoo’ ma non ce staranno a piglià per il culo questi .…

Nico Colani: http://nicocolani.altervista.org

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Nico Colani nativo di Genova. Si diploma elettricista e in elettronica ed in seguito la sua passione per il digitale lo vede applicarsi da autodidatta in informatica e sviluppo web, poi è titolare per vari anni di una piccola impresa di trasporti. Nico assiste al fiorire di periodi di grande boom industriale ed economico per l’Italia partecipando anche a varie attività sindacali per la tutela dei diritti lavoratori. Eterno pensatore e provocatore, Nico Colani si è sempre impegnato, attraverso vari mezzi di comunicazione come il suo blog decennale di satira “Guanot” e più recentemente con “Il Macigno” ad individuare i grandi paradossi sociali nella vita contemporanea fino ad estrapolarne le sue dissonanze. Il suo è non solo un invito a meditare, ma a sollecitare pareri al fine di aiutare la propria società a ristabilire gli equilibri sociali, culturali ed economici persi nei cambiamenti generazionali dove si è scelto di crescere e maturare senza consapevolezza storica e culturale del proprio paese di origine. Il suo motto è sempre stato “Ruit Hora”, ovvero “Il Tempo Fugge”. Isabella Montwright