Senza anima

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Io non ho te.
Tu non hai me.
Questa la cosa più triste che c’è,
nel mio cuore.
E nel tuo. Amore.

Traditi dall’amore, gaio,
l’abbraccio, allo stupido,
diario,
nella paura che chieda debito
e dignità, ridendo
di un mucchio di muti umori sullo sguardo,
ignobile
di chi scelgo
tra rifiuti e unità del cuore
quando muori senza dignità, indigesta all’umanità
di ghiaccio e di drastica, banalità.

Senza calore. Senza anima
tetra. Senza di un sole.
La vita per noi ansima.
Più forte.

Commento alla poesia “Senza anima”.

Scrivo io stesso anche se avrei preferito che la mia poesia fosse facilitata da una persona nota, un esperto di poesia ma dubito che l’avrebbe capita perché i luminari seguono i loro schemi teorici, e nel raggio di questi schemi avrebbe interpretato la mia poesia. Le mie poesie e anche “senza anima”escono dagli schemi, perché cerco sempre di dare un’impronta personale alle mie poesie, ci tento, ed esse sono create seguendo l’indirizzo del mio sentire e delle mie opinioni e non seguono regole di forma e di stile.

L’importante è che siano composte di versi musicali e di metafore e di ossimori.

La tecnica a volte consiglia di arginare l’inventiva nel solco della metrica ma io penso che questo ha il solo potere di arginare i sentimenti, che comunque sono sempre inesprimibili a parole e io tento di abbozzarli ma forse ci riesco poco o in parte perché parlare di essi o parlare di ciò che sentiamo è molto difficile, mai esaustivo, ed ogni altra persona che legge le poesie potrebbe avere altri sentimenti e parla di essi in modo diverso, fermo restando che la maggior parte degli esseri umani preferisce non parlare affatto dei sentimenti e delle emozioni, in quanto non è mai sicuro di essere capito, o di riuscire a spiegarsi, o di non essere frainteso. Perciò la maggioranza di noi esseri umani preferisce affrontare questo problema solo in relazione alla persona amata, e ciò lascia intendere che siamo aridi soprattutto in questo mondo moderno.

Senza anima parla del fatto che l’amore esiste e ci assale che lo vogliamo o no. E questo sentimento sovrano ci mette di fronte a noi stessi e al dolore e alla disperazione di non avere la persona amata. Succede che a soffrire di questa disperazione si è in due, sia io che lei per esempio, nel senso che anche amarsi non apre tutte le porte, purtroppo amarsi si scontra inevitabilmente contro la realtà e contro le persone, che non trovano sufficiente il sentimento dell’amore, secondo loro, per dare una ragione valida a una storia d’amore o a un fidanzamento o a un matrimonio. Purtroppo di ciò finiamo tutti per autoconvincerci in fretta . E ingiustamente. E può succedere che ce ne pentiamo e ne soffriamo.


Poesia e commento di Andrea Piroddi