Rabbia, tristezza,

voglia di piangere, di urlare …

Malessere, paura

di dover ricominciare, di essere soli.

 

Naufragando fra troppi ricordi,

promesse,illusioni …

Sperando che chiudendo gli occhi

tutto svanisca come in brutto sogno.

 

Pensando a ogni promessa come menzogna,

ad ogni azione come violenza,

ad ogni aiuto come un offesa.

 

Rifiutando e disprezzando ogni parola;

perché nessuno può parlare la mia lingua.

Rifiutando e disprezzando ogni mano tesa;

perché neanche quella più forte

 

Può riunire i lembi di un cuore spezzato.

Ma senza alcun rancore,

solamente con l’illusione

che questo sia un passo falso

necessario per ambire all’eternità.

 

Rassegnato all’idea che sia

avvenuto ciò che doveva succedere

e non quello che avrei voluto.

Sperando non di dimenticare;

ma di non pensare a ciò che ho amato.

né di distruggere né di cancellare

ogni immagine, ma piuttosto sfocarla.

 

Sapendo infondo che è giusto così,

che una storia si scrive con l’inchiostro

e non con le lacrime.

 

L’unica che ci può essere, però,

è solo quella accanto alla parola fine.

L’amarezza l’unico gusto,

la desolazione l’unica vista.

Uno il pensiero,

dolce dolore e necessario malessere,

il dover ricominciare da solo.

 

Rifugiarsi semmai in una qualunque montagna,

abisso,deserto o ghiacciaio.

Con un’unica compagnia: la solitudine.

Rifugiarsi in noi stessi;

nella piana nebbiosa dove vaga la nostra anima

devastata ora da pioggia di fuoco.

 

Ma ora basta! Basta vivere nel passato,

basta vedere solo il tempo che scorre nella clessidra.

basta avere gli occhi di fiamma

bagnati da cristalli di fiume.

 

Ora basta leggere, rileggere e rileggere

le stesse pagine, le stesse parole;

sperando di non arrivare mai all’ultima: FINE.

 

Adesso basta irrigare le guance!

devo chiudere il libro e aprirmi alla Vita;

chiudere gli occhi e spalancare il cuore;

placare gli istinti e cercare l’Amore.

 

In Ester