Tonalità dal grigio al rosa – di Franca Riso
Proprio così si sentiva, come una tiepida brezza primaverile che attraversava il gelo di un’alba natalizia.
Lui l’aspettava dall’altra parte della strada, seduto sulla possente moto messa in quiete. Alberta traversò la strada bordata da palazzoni comunali. I polsini della camicia rivoltati sul bordo del maglioncino. Chiuse la lampo del giubbotto. Si baciarono. Salì con un po’ di fatica per via del pesante zaino dove aveva infilato tutte le sue cose. Il rombo con un ritmo regolare assegnò alla moto un movimento angolare. Lei si girò a guardare il suo quartiere scivolarle indietro. Sapeva che non ci avrebbe mai più messo piede.
Dopo un viaggio della durata di due ore circa, il luccichio del mare cominciò a baluginare nella visiera del casco. Il pesante cancello in ferro battuto si aprì senza scosse, mostrando il viale che fra file di palme, portava dritto alla villa settecentesca. La moto si fermò alle scale in marmo che portavano al portico. Lui le salì tenendola in braccio e varcò così la soglia della loro nuova dimora.