L’essere umano è una macchina quasi perfetta. In realtà, sarebbe più giusto dire che ogni essere vivente è una macchina quasi perfetta. L’evoluzione ha fatto in modo di sviluppare in ogni razza vivente, uomo, animale o pianta che sia, degli adattamenti che permettessero all’individuo di vivere nel migliore dei modi o sopravvivere alle condizioni ambientali in cui si trova. Basti guardare alcuni degli esempi eclatanti che la natura ci mette di fronte ogni giorno e che magari ci sfuggono: la pelliccia degli animali, la curiosa forma degli occhi degli eschimesi, i colori vivaci delle piante velenose e tanti altri. Ma vediamoli nel dettaglio.

L’origine evolutiva della pelliccia negli animali

La maggior parte dei mammiferi presentano un manto di peli con diverse funzioni, ognuna con la sua importanza. In primis, il mantello degli animali ha lo scopo di regolare la loro temperatura corporea regolando la perdita di calore, proteggendoli quindi sia dal caldo che dal freddo. In molti animali la lunghezza o la colorazione del pelo sono caratteristiche di dimorfismo sessuale, ovvero che si distinguono tra animali di diverso sesso. Inoltre, la colorazione è utile in alcuni animali per difendersi dai predatori tramite il fenomeno del mimetismo o ancora, in alcune specie i colori vivaci sono finalizzati all’attrarre esemplari femmine per l’accoppiamento. Le vibrisse dei felini e di altre specie ricoprono il ruolo di organi tattili, grazie alle loro connessioni, tramite i meccanocettori, con le fibre nervose. Aiutano quindi l’animale a percepire movimenti esterni o ad orientarsi in mancanza di luce.

Gli occhi degli eschimesi

“Sembri un eschimese!”. Questo appunto viene spesso fatto a chi per scherzo, tira la pelle accanto agli occhi per dar loro una forma allungata e stretta, tipica, appunto, delle popolazioni eschimesi. Quest’ultime si dividono in due distinti gruppi etnici, gli Inuit, abitanti dell’estremo nord dell’Alaska, della Groenlandia e del Canada, e gli Yupik, abitanti dell’estremo occidente dell’Alaska e dell’Estremo Oriente russo. La forma degli occhi di queste popolazioni deriva da un adattamento evolutivo dato dalla presenza di inverni rigidi caratterizzati da forti venti che costringevano gli individui a tenere gli occhi socchiusi. Stando sin da bambini con gli occhi socchiusi, l’evoluzione ha selezionato questa caratteristica che favorisce questa popolazione così da avere aiuto senza sforzi.

Le piante velenose

Perché esistono piante velenose? La ragione è fondamentalmente una sola: sopravvivere. L’alimentazione degli erbivori, come dice la parola stessa, è incentrata sul consumo di alimenti vegetali, come piante e fiori. Allo stato selvatico, è facile per gli animali trovare vegetali commestibili di cui nutrirsi, ed è per questo che alcune specie di piante e fiori hanno sviluppato una forte difesa contro i predatori. Spesso i colori vivaci sono indice della tossicità di una pianta e servono proprio per far desistere il predatore anche solo dall’avvicinarsi. Una curiosità molto interessante è che alcuni organismi vegetali utilizzano colori vivaci anche se non velenosi, per far credere ai predatori di essere tossici e non venir in quel modo mangiate. Alcune piante hanno sapori molto aspri, altre odori fastidiosi, il tutto sempre finalizzato alla sopravvivenza.

La meraviglia della natura

Ci sarebbero così tanti esempi da fare ancora, si può dire che tutto ciò che siamo ha avuto origine dal bisogno di sopravvivenza delle specie. Ecco perché si può dire che gli esseri viventi sono macchine perfette. Ma, ciò che abbiamo detto all’inizio è che siamo delle macchine quasi perfette. Vi starete chiedendo perché. Perché, purtroppo, moriamo. Il nostro corpo, come anche quello di un animale o di una pianta, prima o poi si spegne. L’organismo, dopo tempo, si consuma ed ha una fine.

Prendendo conoscenza di ciò, è importante affidarsi, in questi momenti, a professionisti del settore, come le onoranze funebri a Roma Cattolica San Lorenzo, che assicurano un accompagnamento rispettoso ed attento verso il fine vita. Nessuno ha trovato ancora la cura per la morte e chi sa se nessuno mai ci riuscirà. Forse no, ma andiamo fieri di quello che siamo, godiamoci la vita e facciamo in modo di far durare il più a lungo possibile questa affascinante storia che è l’evoluzione.