Dal 2011 un gruppo su Facebook con oltre mille iscritti per abolire il pedaggio sulla Tangenziale di Napoli.
I tragici eventi di Genova, ripropongono, ancora una volta, con il consueto rituale, la questione dell’abolizione del pedaggio sulla tangenziale di Napoli. Diverse sono le iniziative, anche se sporadiche, che si sono succedute negli anni. Questo è infatti un problema molto sentito dai napoletani, specialmente in occasione dei diversi aumenti del pedaggio. Una di queste fu lanciata pochi mesi prima delle ultime elezioni amministrative, quando si accennò alla possibilità di consentire il libero passaggio. Almeno ai caselli posti sul territorio cittadino, per il transito delle autovetture.
Transito per il quale i napoletani da ben 46 anni pagano un oneroso balzello, pure per spostamenti che riguardano piccoli tratti urbani.
Danaro che, in tutti questi anni, è finito nelle casse della società concessionaria.
Da quasi due lustri in qualità di Presidente del Comitato Valori Collinari, mi batte per chiedere l’abolizione del pedaggio sull’importante importante arteria cittadina, anche attraverso la creazione su Facebook di un apposito gruppo fondato nel lontano 2011, che conta oltre mille iscritti: https://www.facebook.com/groups/nopedaggiotangenzialenapoli/.
E’ assurdo quello che devono subire i napoletani. E’, infatti, un caso più unico che raro sull’intero territorio nazionale. Sono costretti a pagare un pedaggio per transitare su un tratto di arteria di fatto urbana, dove nelle ore di punta, sovente si è costretti a transitare a passo d’uomo.
La strada, inoltre, è chiamata impropriamente “tangenziale”. Infatti essa notoriamente non “tange” bensì attraversa il capoluogo partenopeo. Peraltro crea notevoli intralci anche a diverse uscite dei caselli cittadini, in particolare, nell’area collinare della Città, alle uscite di via Cilea e dell’Arenella, anche per la mancanza di parcheggi d’interscambio e di destinazione che andavano già progettati all’atto della realizzazione.
Questo collegamento est-ovest, che va da Capodichino a Pozzuoli, lungo un tracciato di circa 20 km, fu realizzato tra gli anni sessanta e gli inizi degli anni settanta. Purtroppo senza alcun contributo economico da parte dello Stato e degli Enti locali. Da qui la convenzione con l’ANAS, rinnovata attualmente fino al 31 dicembre 2037, all’atto della scadenza dei primi 33 anni della gestione affidata alla società privata.
Nel frattempo il pedaggio è lievitato. Si è passati infatti dalle iniziale 150 lire per asse, quando la tangenziale fu inaugurata nel 1972, all’attuale tariffa di un euro tondo per le autovetture e altri veicoli a due assi, con una lievitazione di oltre il 600%.
Nel bilancio del 2017 della società, a fronte di 85,3 milioni di transito all’anno, sono riportati ricavi complessivi per 69,6 milioni di euro con ricavi netti, per il solo pedaggio, pari a 66,2 milioni di euro e un utile netto di 7,6 milioni di euro.
Purtroppo è rimasta a tutt’oggi senza alcun riscontro operativo la richiesta, più volte avanzata, di restituire questa strada all’uso pubblico gratuito. A partire dai caselli che attraversano il centro cittadino, risolvendo la convenzione ed affidandone la gestione ad una società a prevalente capitale pubblico da costituire con la partecipazione della Regione, della Provincia e dei Comuni interessati .
Ci si augura che, dopo tanti anni di battaglie, finalmente, anche con l’intervento del Governo nazionale, si possa giungere in tempi rapidi alla soluzione auspicata. Chiediamo a gran voce l’eliminazione del pedaggi sulla tangenziale di Napoli.