Vendo lacrime in polvere ai mercati di Gerico,
e ricordi tristi da far germogliare;
con la mia bianca cavalla di sottomissione
scorto gli occhi troppo belli
da chi li può accecare.
Dolce madre: parlami.

Dalla parte di Giuda
e di chi è contro il potere.
Troppo semplice un miracolo
sotto il livello del mare;
spezzare il pane non è mortale.
Insensibile madre: Ascoltami.

Trafitti gli occhi di Gerico
dopo duemila anni di miracoli:
odore di tabacco e d’incenso
alla profondità dell’oceano,
dove la luce non sa arrivare.
Distratta madre. Guardami.

Indossavi una ghirlanda di gioielli
e una farfalla addormentata.
Se fossi sarto cucirei ancora,
senza inquinarla di sentimenti,
quella mia maschera di felicità.
Bellissima madre: mostrati.


Gerico affonda

Testo di Fabrizio Sani