Il rispetto è una cosa importante. Lo giuro su Dio, a volte vorrei essere cieca, sorda e muta. Magari così la smettono tutti di rompermi le palle.

Avete presente l’Alex di Burgess? O di Kubrick se preferite. L’Alex che che sogna di stermini e di picchiare a sangue chi gli capita a tiro? 

Ecco, anche a me ultimamente vengono le visioni, delle lunghe visioni oniriche in cui parte la Nona di Beethoven, e mi vedo con un sorriso da trentadue denti mentre le do di santa ragione a qualche scassacazzo.

E ci godo. E come ci godo…

L’unica differenza tra me e Alex è che lui, personaggio del tutto rispettabile non fraintendetemi, è un emerito coglione, ma ci è nato così e non può farci nulla. Tutto quello che fa lo fa per noia o anticonformismo o semplicemente perché gli va, ma di certo non lo fa perché è arrabbiato: Alex è nato malvagio.

Io invece sono due spanne più in alto. Non sono solo Alex ma di più, io sono un Alex incazzato: quando ho voglia di dare un pugno lo faccio perché mi girano le palle, mica per altro. 

Io non ci sono nata cattiva, lo sto diventando. E non è colpa mia, ma colpa vostra signori.

Forse è successo anche ad Alex quand’era molto piccolo di essere picchiato dagli altri bambini all’asilo. Forse è uno dei motivi per cui ha bisogno di darle a tutti. 

Esatto, avete capito bene: mi picchiavano.

Io non me lo ricordo molto bene, i ricordi sono un po’ sfuocati, ma quegli stronzi mi prendevano sempre di mira. Aspettavano il momento perfetto, quando nessuno vedeva alla fine della ricreazione, e quando tutti rientravano nelle aule mi facevano vedere le stelle a forza di pugni e calci. Probabilmente perché ero già strana all’epoca o perché mia madre mi vestiva da secchiona chissà, sta di fatto che non gli andavo a genio.

Ma un giorno che ne so, mi è partita la Nona e ho cominciato a ridere. Ho aspettato anch’io che tutto fosse calmo e non ci fossero testimoni, e allora ho scatenato l’inferno. Io sola contro gli stronzi.

Il rispetto è una cosa importante

Come hanno fatto le maestre a non accorgersi di niente proprio non ve lo so dire.  Sta di fatto che raccontarono poi a mia madre che dopo un periodo in cui le prendevo di continuo avevo cominciato a darle. A darle forte. 

Le maestre sapevano e i bambini mi rispettavano. 

Gli stronzi mi lasciarono in pace.

Oggi mi girano ancora, ma non capite male, sono assolutamente contro la violenzaE’ chiaro però che se mi trovo uno di quegli stronzi davanti e ho l’accortezza di riconoscerlo, giuro che un pugno sul naso non glielo toglie nessuno.

Sarà dente per dente occhio per occhio. 

Perché per me, lo ammetto, il rispetto è una cosa importante.