La donna macedone – ispirazione o delusione

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Ultimamente in molti, e non solo dalla Macedonia, mi chiedono di presentare alcuni poeti sulle pagine di BombaGiù, paese che secondo le mie modeste cognizioni potrebbe anche definirsi come una culla della poesia. E non solo oggi, ma da sempre, dai tempi più antichi, quando quasi tutto si trasmetteva in versi, si cantava o si dipingeva sugli afreschi delle chiese o dei monasteri.

Molto spesso avrete l’impressione che nel nostro sangue sia molto più facile trovare la poesia che lo spirito del commerciante.

Ed è altrettanto vero che la poesia sia la nostra parte più debole, per cui talvolta i versi provocano sensazioni inaspettate, indesiderate forse, ma che hanno una grande forza ispiratrice. Tra tutte queste proposte, cerco sempre di scegliere i versi dei poeti che mi sembrano più rappresentativi al fine di poter dare un quadro adeguato del nostro carattere macedone, o più ampiamente di quello balcanico.

Se dovessi dipingere con le parole o con dei versi una donna macedone, antica o contemporanea, non avrei alcun dubbio nel regalare ai lettori di BombaGiù la possibilità di leggere insieme a me questa bellissima, ma così significativa poesia della grande musa macedone, ovvero Svetlana Hristova – Jocić (1941- 2012). Essa ha lasciato dietro a se un preziosissimo tesoro fatto di raccolte poetiche che anche oggi ispirano sia la critica, sia i giovani poeti o quei saggisti che vogliono interpretare lo spirito poetico dei nostri tempi. Leggiamo quanto segue se desideriamo comprendere la donna macedone, e nel caso in cui riconoscerete l’immagine delle donne di tutto il mondo, vorrà dire che i suoi versi avranno avuto effetti ancor più significativi.

RIVOLTA D’AMORE

Sola che mi snodo
da questi muri – cinture pietre,
sola nell’ululare
da questi torri, sospiri elevati –
vado a sollevare una rivolta d’amore
restituiscimi il regno svuotato –
Ma non lo so contro di chi devo lottare!

Mi sto picchiando nella vuotezza, porte socchiuse
da questo squillare il corpo mi si spezzò
apro le serrature senza chiavi
per uscire nel campo amoroso
e ritrovare il mio regno devastato –
Ma non lo so con chi devo lottare!

Solo aguzzarmi
con questa arma dagli urli coniata
solo disserrare
con queste chiavi nel sogno ricevute
vado a levare una rivolta amorosa
rinnovare il mio regno devastato –
Ma non lo so con chi devo lottare?

La donna è brace e pace

Aspetto a lungo come il mistero nel cielo,

Dammi le tue dita per
uscire da questo nascondiglio di tenebre
per guidare una tempesta luminosa,
per riscaldare!

Non lo so come spiegare una bandiera
Non lo so come guidare una nazione,
Io so solo come portare la pace.

Perché queste cinte intorno ai poeti, perché
amarezze, e malanimo,

Perché rinuncio alla libertà?
La donna è la brace e la pace,
La donna è focolare eterno.

Aspetto lungo come il mistero per cielo.

Dammi le tue dita
per moltiplicare l’amore con amore,
la forza da forza per crescere,
per vincere!

Aspetto a lungo, come il mistero nel cielo…

A cura di Biljana Biljanovska