La meravigliosa avventura di un orologio antico

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La meravigliosa avventura di un orologio antico


C’era una volta un orologio antico che, stanco di segnare le ore per gente indaffarata, volendo un giorno scioperare, si recò all’osteria per riposarsi dalla fatica. L’oste, sbalordito, lo fece accomodare al tavolo d’onore: quello di legno di ciliegio, intagliato dal nonno mastro Luce in un tempo ormai dimenticato.

L’orologio con fine portamento, posato nel cestino l’ombrello, che aveva portato per eleganza, si volle far portare un bel limone giallo per ritrovare il gusto del passato, quando, con stile ricercato, rintoccava le ore nella villa rococò di quei signori di Sorrento. In un balzo con un sogno quel sapore lo riportò lontano, e rivide i tempi, gli anni, le vite che aveva regolato, quelle i cui sfarzi si possono ritrovare nei libri illustrati. Allora si sentì orgoglioso, non più stanco del suo lavoro così tanto importante: tutto, in fondo, sarebbe scombinato senza il suo rintocco lento e ordinato!

Questo pensiero lo destò dal sogno: “Lo sciopero è finito, del resto son le dieci”! Così, preso l’ombrello e fiero del suo fare, corse verso l’uscio per tornare a casa. Deciso a riprendere lavoro, tagliò per il bosco cosparso di rovi con more mature nascoste fra spine. L’orologio, sì antico ma anche goloso, volle assaggiarne la prelibatezza “di tempo ce n’è ”! Disse fra sé. Solo dopo, spavaldo, riprese la via e tornò al suo posto compatto e preciso. Forse ingrassato, ma ancora pregiato!


La meravigliosa avventura di un orologio antico.