La tristezza sull’altalena

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La tristezza sull’altalena: l’ho conosciuto piccolissimo, con le sue manine stava aggrappato alle catene dell’altalena, mentre la madre lo spingeva. Sono passati tanti anni, ora è un uomo, occupa tutta la larghezza dell’altalena, ormai si spinge da solo. Passando sul tardi al parco, vedi solo loro due in quel tratto di verde, isolati da tutto e da tutti.

Lui ha problemi ed è accompagnato dalla madre, ma perché sono sempre soli? Perché non parlano con nessuno?

Sempre uguale si presenta il movimento dell’altalena, mentre tu giri portando i cani a spasso, ripassi e lo vedi sempre lì, non ride, non parla. Il ragazzo sopra l’altalena ha lo sguardo nel vuoto, è perso probabilmente nel suo mondo, mentre la madre se le passi vicino, gira volutamente il viso da un’altra parte per evitarti.

Eppure ci siamo conosciute noi mamme di ragazzi speciali, perché abitare vicini è il motivo che ti mette in comunicazione con altri ragazzi con problemi.

Le prime volte l’ho ascoltata, queste mamme hanno tanto dolore dentro di loro ed è bene che si sfoghino, che tirino fuori tutto ciò che le affligge, ma poi, questo dolore una volta elaborato, lo devono trasformare in lotta positiva che vada a favore del figlio. L’ho assecondata nei ragionamenti all’inizio condividendo parte delle disavventure. Poi ti rendi conti che le persone devono fare tesoro di ciò che è stato negativo, crearsi delle strategie e coinvolgere i figli, con moderazione azzardare per loro dei percorsi dove devono affrontare la vita, osare e “gettarli” nella mischia sempre controllandoli più o meno a distanza.

Quando cercavo di sollecitarla, cominciava la sua cantilena contro la società, contro la scuola, la sanità e tutto ciò che circondava il figlio. Possibile che non ci fosse niente che potesse andare bene intorno a suo figlio? Lamentarsi continuamente non serve a niente.

Mi è sempre dispiaciuto non essere riuscita ad aiutarla in niente, però ti rendi conto che a volte le persone sono oppositive e, ogni tentativo è vano.

Per questo fallimento ti rimane l’amaro in bocca, mentre osservi l’ondeggiare ritmato di quella altalena e questo ragazzo che per proteggere dal mondo, viene invece “isolato”.


La tristezza dell’altalena