Lele Mora in politica con il partito Unione Cattolica

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Lele Mora in politica? La degenerazione della politica italiana è iniziata negli anni ‘80, quando i vecchi leader sono morti a poco a poco e i partiti hanno cominciato a virare verso la candidatura di personaggi famosi, la proposta di programmi puntualmente non rispettati, l’inscenare dibattiti televisivi verbalmente volgari e violenti.

Capostipiti di questa abitudine sono stati i Radicali, che a metà anni ‘80 candidarono la Pornostar Cicciolina. La quale poi fondò un partito proprio con tanto di programma insieme alla indimenticabile Moana Pozzi. Con l’ascesa di Silvio Berlusconi, la degenerazione della politica italiana è dilagata. Visto che con Forza Italia si candidarono vari Vip – tra presentatori, soubrette e giornalisti – e la televisione divenne il mezzo di persuasione principale.

Nell’ultimo governo guidato dall’ex Cavaliere, poi, accadde di tutto e di più. Lo scandalo De Gregorio, il caso Lavitola e L’Avanti!, la cortigianeria di personaggi pittoreschi come Emilio Fede, Tarantini, Lele Mora. Un circo fatto di nani e ballerine mentre l’Italia stava affondando.

Proprio uno di questi personaggi, Lele Mora, ricordato soprattutto per la sua scuderia fatta di bei ragazzi e avvenenti ragazze, ha deciso di scendere anch’egli in politica. Come non bastassero tutti i personaggi che già vi fanno parte.

Lele Mora in politica. Ecco il suo nuovo partito.

Certo che in Italia amiamo proprio dimostrare che per entrare in politica bisogna essere VIP, ex ballerine o partecipanti a reality show. Continuiamo così, facciamoci del male da soli. Nel frattempo all’estero ridono di noi. Quando poi guardiamo che certi personaggi fondano un partito chiamato Unione Cattolica, non sai più nemmeno se piangere o ridere. Ma in tutto questo la Chiesa che posizione ha? Sarei curioso di avere la reazione di Papa Francesco che proprio ieri ha detto a gran voce: “Meglio ateo che ipocrita!”. Ma andiamo a leggere nel dettaglio di che si tratta e quali sono le dichiarazioni rilasciate da Lele Mora.

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