Monade

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Come un Ulisse moderno.

Diventare nessuno per comprendere tutto.

Ho perso i miei compagni, ho perso la strada, ho perso la voglia (forse non l’ho mai avuta), ho perso tutto. In compenso mi è rimasta la rabbia, rimanere implica una presenza del quale non ero a conoscenza. Ha colmato il vuoto, ne ha approfittato per conquistare un Nessuno.

In fondo tutto e nulla coincidono, dal nulla si è generato tutto e tutto tornerà al nulla in un ciclo infinito privo di scopo e di senso. Siamo quindi fatti di nulla, cercare di riempire il vuoto è inutile, il pieno è anch’esso vuoto. Tutto è vuoto e vuoto è il tutto. Come un enorme polmone l’universo si espande e si contrae e noi con esso. Che differenza c’è tra una mia azione e quella di una formica se entrambe si contraggono nel nulla? Nessuna appunto, hanno la stessa importanza. L’esplosione di una stella per l’universo ha la stessa importanza della nostra nascita, la nascita stessa dell’universo ha la stessa importanza di una formica.

Tutto è importante come niente e niente è importante come tutto.

Se quindi qualsiasi cosa/essere ha la stessa importanza dell’universo vuol dire che qualsiasi cosa/essere è universo. Dovrei trovare un termine al posto di cosa/essere, d’ora in poi utilizzerò il termine universo per riferirmi a ogni cosa o animale, (che va dall’atomo all’universo) anzi meglio adoperare un altro termine per non creare confusione, diciamo ente. Ogni ente gode delle stesse proprietà di cui gode l’universo essendo a sua volta un universo. Ma precisamente quali sono le proprietà di un universo? Questa è una domanda al quale non so rispondere al momento, sto iniziando adesso a trarre e a definire le conseguenze del ritenere ogni ente un universo.

Come ho scritto prima ogni universo si genera nel nulla e finirà nel nulla.

Ma se il nulla equivale al tutto ogni universo si genera nel tutto e finisce nel tutto allo stesso tempo. Se quindi nulla e tutto coincidono nello stesso punto di nascita e di fine di tutti gli universi vuol dire che sono la stessa cosa. Non ha neanche più senso distinguerli in quanto coincidono sempre, non è quindi una dualità, una dicotomia nulla/tutto tutto/nulla, ma un unico ente. In conclusione riassumo con due enunciati, quasi assiomi, dal quale inizierò a riflettere e a pensare. Invito anche i lettori a prendere le due frasi che seguono e a usarle come punto di partenza per pensare a qualcosa che non è mai stato pensato.

Ogni cosa/essere è un universo

Tutto e niente sono congruenti