Pandemia? Complottismo? Condizionamento? Ai confini della realtà!

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Il confinamento generale è già stato deciso da tempo, da una macchina infernale con un progetto preciso d’ imporsi sulla nostra volontà a tutti i costi, saggiando il terreno sulle reazioni dei cittadini, che a quanto pare, stanno reagendo bene all’esperimento. L’evento del coronavirus è stato solo una conveniente scusa per metterlo in atto.

Questo progetto demoniaco è molto chiaro; in effetti non ha niente a che vedere con la situazione sanitaria, che è sotto controllo, a parte naturalmente delle solite inefficienze di certe regioni.

D’altronde il viceministro della Salute Pierpaolo Sileri ha esternato che i dirigenti del ministero della Salute “non applicando e aggiornando per 13 anni il piano pandemico hanno mandato allo sbaraglio medici e infermieri”. Lo dice, in un’intervista alla Stampa.

Purtroppo, si perde sempre la memoria del passato, ma le pressioni sugli ospedali ci sono state anche in passato, soprattutto dopo i numerosi posti letto tagliati dai geni in politica nel nostro governo.

I numerosi morti sono stati per la maggiore anziani ammalati di altre patologie serie. Esistono dei dati su scala locale, ma il governo si guarda bene dal chiarirlo a livello nazionale.

Una intelligente modalità per affrontare seriamente la protezione delle fasce di cittadini a rischio sarebbe quella di monitorare gli anziani con patologie specifiche attraverso un’attività domiciliare.

La somministrazione di terapie note ai primi sospetti di virus con il servizio domiciliare per evitare il più possibile di uscire di casa, e la raccomandazione ai loro familiari di adottare un rigoroso distanziamento, potrebbero essere delle misure adatte ed efficaci.

Ma pensate che al governo importi?

Secondo il sottoscritto, il progetto demoniaco era pianificato già dalla primavera, un esperimento di condizionamento autoritario della società ad un modello economico ben preciso.

Condizionare con il terrore ed abituare le persone all’asocialità, che in tutti i modi era in qualche modo già in atto, è diventato un gioco da bambini. Ormai è difficile vedere persone che non si conoscono salutarsi e improntare qualche approccio.

Il progetto non è solo italiano, ma europeo, che parte dall’asse franco-tedesco e da Bruxelles, e stranamente solo il governo italiano è tra suoi esecutori.

Naturalmente discutere di queste cose ci fa diventare impopolari per una certa parte di popolazione, e si diventa negazionisti e sottoposti a censura da parte dei social di massa.

Siamo anche vittime dei politici pro-Europa, e della garante UE Ursula von der Leyen.

Assistiamo giornalmente a virologi, dottori, e politici, che alimentano la confusione e la disinformazione, molti agendo per scopi politici o per gli interessi delle case farmaceutiche.

Sembra proprio che l’obiettivo di queste classi politiche sia quello di accentuare a dismisura il virus per abbattere quello che resta della piccola e media impresa, il terziario autonomo, (da ricordare che già anni indietro si sono prodigati ad annullare l’artigianato) e non hanno mai lavorato seriamente per incentivare e aiutare l’agricoltura, tranne per quelle agricolture che possono controllare. Infatti, assistendo ad una conferenza di qualche anno fa’ indotta dalla prestigiosa Università del Gusto di Pollenzo di Bra, ho appreso che il mondo agricolo controlla solo circa il 34% della propria agricoltura. Il 66% è in mano a 5 multi-nazionali che decidono a chi distribuire i beni di sussistenza e chi lasciar morire di fame. Questo dato mi ha, a dir poco, sconvolto.

Perciò, tutto questo agire per sostituire con i consumi diretti, la didattica e l’intrattenimento in presenza, fare della socialità una pratica integralmente digitalizzata, non giova noi ma le grandi corporazioni mondiali.

L’ordine del terrore dilaga e i cittadini topini da cavia hanno preso il formaggio sulle trappole. Milioni di persone sono mentalmente convinti che tutto questo confinamento è anche poco, e necessiterebbe intensificarlo.

In questo periodo già da marzo si sono visti operai che si prodigavano ad intensificare la rete per la connessione. Infatti, sono rimasto sorpreso di vedere paesi da oltre 20 anni isolati dalla rete di connessione e all’improvviso nel giro di pochi mesi messi in condizione di navigare adeguatamente.

Così in questa maniera rimane facile rimpiazzare del tutto la socializzazione con i social, le comunità di scuola e università con la didattica a distanza.

Anche l’amore a distanza è possibile. Vi sembra strano? Forse vi siete persi il mio video in merito, il sistema esiste già da anni, sicuramente da perfezionare ma esiste.

I ristoranti e bar da asporto, cibo recapitato a casa in nome di un nuovo commercio fatto apposta per evitare i contatti, e non per evitare il contagio del virus, sembra proprio mirato a evitare i contagi della mente.

Lo shopping con Amazon in questo periodo è schizzato alle stelle, aumentando il fatturato in modo molto proficuo.

Cinema e i teatri con Netflix, i concerti con le dirette a distanza, lo sport con l’allenamento con i videocorsi, stupefacente…

Ma ci rendiamo conto che non essendoci socialità tutto quello che ascoltiamo e vediamo non può più essere messo in discussione il giorno dopo? Senza che ci sia con chi discuterne, criticarlo o esaltarlo? Questo tipo di società porterà a digerire tutto senza che i neuroni possano mettersi a ragionare.

Anche la religione avrà un contraccolpo non da poco con una spiritualità solitaria senza nessun rilievo sociale e creerà l’annullamento del culto religioso. Ma son sicuro invece che prenderà campo il culto islamico.

Insomma, l’eliminazione di ogni forma di associazioni culturali, circoli, e movimenti civici e politici trasformerà la società civile in una varietà di individui isolati, asociali, diffidenti, e pieni di paura che si affideranno al grande fratello.

Assisteremo a seguaci dei leader politici, con un “mi piace” per dare il consenso, o un “non mi piace” per formulare una dissidenza, ma tutto si fermerà lì…

I cosiddetti “like” saranno il massimo dei pensieri e i dibatti politici tra il popolo digitale saranno puntualmente depurati con la tecnologia, saremo sotto controllo e dominati, il bello è che ci sono tante persone che già adesso sono felici di questa nuova società.

Le già famose “fake news”, (notizie false) che i politici italiani già si prodigano di giudicare tramite una task force di esperti, naturalmente esperti di comodo, che non hanno titolo, ma che decideranno quello che si può dire o meno.

La censura sarà all’ordine del giorno, e non si potrà protestare. Non esisteranno più i raduni, bisognerà inventarsi uno sciopero digitale, tipo non usare la rete e i social, ma già prevedo che questo non accadrà, per due motivi: già adesso facebook attiva la sua censura e nonostante tutto nessuno lo abbandona, anzi più gli utenti vengono bloccati oppure gli viene eliminato il profilo, più ne creano altri. Ci vorrebbe un buon studioso delle menti per capire queste reazioni da masochisti.

Tutto sotto controllo, tutti i pensieri negativi per ordine supremo verranno censurati, e non si potrà fare nulla una volta incapsulati nella dittatura digitale del dopo-Covid.

Sicuramente le prime domande sono: cosa possiamo fare? Bene la risposta sarebbe quello che non si è fatto ormai da anni, riprendere le lotte che hanno fatto i nostri padri, riprendere tutte le conquiste in seguito demolite dai figli.

Servirebbe una resistenza forte con mobilitazioni popolari a livello europeo con grande capacità e incisione alla ribellione, bloccare tutta la politica inesistente, e vedo già soprattutto in Italia, il sospendere queste azioni di protesta al momento del grido proveniente da casa che la pasta è stata calata, oppure che la partita di campionato è iniziata.

Che devo dire? Tutto questo vi sembra fantasia? Complottismo? Pensatela come volete, ormai i miei tentativi di svegliarvi da un sonno profondo non hanno portato i suoi frutti. Gli amici che mi seguono sono un migliaio, sembrano tanti ma non sufficienti per riuscire a fermare questa dittatura digitale.

Come sempre mi appello al tempo, il tempo dirà se ho sbagliato oppure se ho fatto centro, ma se ho fatto centro e non ci si sveglia non potrò fare altro che dire: ve lo avevo detto.


Pandemia? Complottismo? Condizionamento? Ai Confini Della Realtà!

Nico Colani: http://nicocolani.altervista.org)

ELABORA. PENSIERI: http://elaborapensieri.altervista.org

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Nico Colani nativo di Genova. Si diploma elettricista e in elettronica ed in seguito la sua passione per il digitale lo vede applicarsi da autodidatta in informatica e sviluppo web, poi è titolare per vari anni di una piccola impresa di trasporti. Nico assiste al fiorire di periodi di grande boom industriale ed economico per l’Italia partecipando anche a varie attività sindacali per la tutela dei diritti lavoratori. Eterno pensatore e provocatore, Nico Colani si è sempre impegnato, attraverso vari mezzi di comunicazione come il suo blog decennale di satira “Guanot” e più recentemente con “Il Macigno” ad individuare i grandi paradossi sociali nella vita contemporanea fino ad estrapolarne le sue dissonanze. Il suo è non solo un invito a meditare, ma a sollecitare pareri al fine di aiutare la propria società a ristabilire gli equilibri sociali, culturali ed economici persi nei cambiamenti generazionali dove si è scelto di crescere e maturare senza consapevolezza storica e culturale del proprio paese di origine. Il suo motto è sempre stato “Ruit Hora”, ovvero “Il Tempo Fugge”. Isabella Montwright