Quanto è grande l’universo? Una domanda che ci siamo fatti un po’ tutti, in modo particolare da bambini. Eppure, grazie all’evoluzione tecnologica nel corso degli anni, si è arrivati a stabilire una misura di massima del diametro dell’universo.
Anche se appare molto strano, i confini dell’universo, quello chiaramente osservabile, sono stati misurati anche grazie al telescopio spaziale Hubble. Un passo in avanti da giganti per il settore dell’astronomia, come approfondito dalla ricerca del casinò online di Betway.
Il ruolo del telescopio spaziale Hubble
Ci sono alcune date che hanno inevitabilmente segnato la storia dell’umanità in riferimento alle scoperte spaziali. Ebbene, il 1990 è proprio una di queste. Il motivo, anche grazie all’intervista molto interessante pubblicata sul blog L’insider, è legato al lancio in orbita del telescopio spaziale Hubble.
Un’impresa resa possibile grazie al grande lavoro di una serie di esperti, scienziati e astronomi. Missione a cui ha preso parte anche Steven Hawley, che l’ha raccontata per filo e per segno in un’intervista veramente interessante. Hawley, che adesso è capo della facoltà di Ingegneria fisica dell’Università del Kansas, è l’astronauta che ha più esperienza in questo campo.
Sono alcune statistiche a parlare per lui, dal momento che Hawley ha passato qualcosa come 770 ore e circa 27 minuti lontano dal nostro pianeta, mentre ha dovuto affrontare cinque differenti missioni relative allo Space Shuttle, che sono avvenute nel periodo che va dal 1984 fino al 1999. Da notare, chiaramente, come la missione che ha destato il maggior clamore è certamente quella che si riferisce al lancio di Hubble nel corso del 1990.
Cosa cambia tra Hubble e Webb
Se Hubble è stato pensionato dopo 31 anni di onoratissimo servizio, cambiando completamente la storia dell’astronomia grazie al lavoro che è stato fatto, adesso passa il testimone a Webb. Si tratta di un altro telescopio spaziale, ma quali sono effettivamente le differenze tra questi due strumenti? Non c’è molto da girarci intorno, visto che il primo aspetto che differenzia questi due telescopi è rappresentato dalle dimensioni.
Facendo un rapido confronto e paragonando i due telescopi spaziali a dei macchinari o oggetti che usiamo abitualmente, si può notare come Webb sia molto più grande rispetto a Hubble. Se Hubble, infatti, era grande 13×4 metri all’incirca, con delle dimensioni che ricordavano da molto vicino quelle di un trattore agricolo, ecco che Webb è tutt’altra cosa, dato le sue dimensioni parlano chiaro, 22×12 metri, praticamente la metà rispetto a un aereo Boeing 737.
Le dimensioni non si possono considerare ovviamente la sola differenza che intercorre tra questi due telescopi spaziali.
Hubble, infatti, permette di vedere a una distanza maggiore, che è compresa tra 10 e 15 miliardi di anni luce. Webb, infatti, permette l’osservazione fino ad arrivare a una soglia massima pari a 13 miliardi di anni luce. Per capire meglio questo aspetto, è necessario fare alcuni esempi per capire cosa vuol dire un anno luce, che equivale a oltre 10 mila rotazioni della Terra intorno al sole, oltre che una grandezza misurabile in 1.6 milioni di volte l’estensione del deserto del Sahara. Differenze che si estendono anche all’orbita seguita dai due telescopi spaziali. Nel caso di Hubble, ad esempio orbitava intorno al pianeta Terra, a una distanza pari a circa 569 chilometri al di sopra dell’atmosfera, mentre Webb andrà a transitare intorno al sole, a una distanza notevolmente maggiore pari a 1.5 milioni di chilometri rispetto alla Terra.
Infine, diamo uno sguardo all’ultima caratteristica che segna un netto cambiamento tra i due telescopi spaziali. Stiamo facendo riferimento al prezzo: per la realizzazione del telescopio Hubble ci sono voluti 4.7 bilioni di dollari, mentre per sviluppare Webb è stato necessario un investimento di più del doppio, aggirandosi intorno ai 10 bilioni di dollari.