Scrissi dei miei sogni
su pietra lavica
e orizzontali spazi,
su candide amarezze
e delusioni;
sui tuoi occhi neri
impressi la mia foto
per farmi conoscere
e piacerti.
Assaporai il tuo umore
e dentro te
mi persi,
in fondo al tuo destino
mi nascosi
e sopravvissi a lungo,
aderendo alle tue cellule
dolciastre
fino a quando
un mattino mi svegliai,
bagnato d’acqua fresca
e di speranza.
Umido contatto.
(Poesia edita tratta da “Normanni e visi d’arabi” di Sebastiano Impalà Maurizio Vetri Editore – Enna 2016)