Atalanta in Europa League: il segreto del suo successo

187

Atalanta in Europa League. Il simbolo dell’Atalanta è una Dea bendata. Ma in realtà la squadra orobica ci vede benissimo con la propria lungimiranza. Quest’anno è stata artefice di un campionato splendido, sotto la guida di Gianpiero Gasperini, il quale sta rivivendo una nuova fase della propria carriera dopo la brutta e breve avventura con l’Inter e i tanti anni non esaltanti col Genoa.

L’ Atalanta si è qualificata in Europa league, pure direttamente. Cosa che non è riuscita alle milanesi (al Milan tocca lo spareggio) e alla Fiorentina. Il tutto, malgrado cessioni eccellenti come quella di Gagliardini e di Caldara.

Ecco il segreto del successo di questo piccolo miracolo chiamato Atalanta. Antidoto a un calcio malato.

Il settore giovanile dell’ Atalanta

Come riporta Il Fatto quotidiano, l’Atalanta rientra nella top 5 italiana per investimenti nel settore giovanile: gli orobici destinano annualmente 5 milioni per la crescita della propria academy, dal quale sono state generate plusvalenze, negli ultimi sei anni, per ben 80 milioni. Il passaggio di Gagliardini all’Inter, infatti, è solo l’ultima di una serie di cessioni altisonanti. In estate, è stato ceduto al Genoa Davide Brivio, mentre due anni fa salutarono Daniele Baselli e Davide Zappacosta, entrambi con direzione Torino. Senza dimenticare che a Zingonia hanno mosso i loro primi passi Riccardo Montolivo, Simone Zaza, Giampaolo Pazzini, Tiberio Guarente, Jacopo Sala, Andrea Lazzari, Rolando Bianchi, Michele Canini, Marco Motta, Samuele Dalla Bona, Michael Agazzi e Daniele Capelli, tutta gente finita a giocare in Serie A.

E la lista potrebbe continuare, grazie al lavoro ineccepibile di Mino Favini che ha gestito il settore giovanile neroazzurro per 24 anni per poi passare la mano al suo successore Maurizio Costanzi, capace di vincere uno scudetto primavera con il Chievo Verona. La bontà del lavoro di Favini è alla base dell’odierno exploit dei bergamaschi: nell’EuroAtalanta di Gasperini sono sette i calciatori provenienti dal vivaio, senza considerare il già citato Gagliardini trasferitosi all’Inter a gennaio. Le strategie societarie non sono mai casuali e dimostrano come gli investimenti comportino dei successi. La chiave è il coraggio: Atalanta docet.

Vedremo se Atalanta in Europa League renderà onore al calcio italiano.

CONTINUA A LEGGERE