Il calcio argentino rischia il fallimento: ecco perché

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Il calcio argentino rischia il fallimento. Parafrasando un noto slogan pubblicitario potremmo dire: Cosa sarebbe il calcio senza Argentina?

Proviamo per un attimo a cancellare dalla storia del calcio tutti i campioni sfornati dal calcio argentino. Peraltro, diversi tra i migliori hanno militato qui da noi: Maradona, Omar Sivori, Batistuta, Crespo, Passarella, Tevez, Zanetti, Veron. Aggiungiamoci poi Messi, Di Stefano, Pedernera, Kempes, Ardilles. Già fermandoci solo a questi 12 nomi vengono i brividi. Il rischio serio è che in futuro campioni del genere potrebbero non nascere più.

E’ appena terminato uno sciopero di tre mesi dei calciatori. Un assaggio di uno stop definitivo che potrebbe avvenire presto. Ma quali sono le ragioni di questa crisi profonda? Vediamolo di seguito.

Perché il calcio argentino è in crisi?

Innanzitutto dobbiamo capire la situazione economica dell’Argentina, un paese in grossa crisi economica. Una crisi che sta sfiorando i livelli del 2001, quando si arrivò addirittura al Default finanziario. Una situazione delicatissima che ha imposto al governo ora guidato dall’ultra-liberista Mauricio Macri (anche ex storico presidente del Boca Juniors) di chiudere il programma statale Futbol Para Todos creato nel 2009 dall’ex presidentessa Cristina Kirchner, per cercare di risanare la situazione del calcio argentino. Futbol Para Todos può essere definitivo come il programma manifesto dell’era Kirchner, che voleva con questo intervento statale, rendere gratuita la visione di tutte le partite della Primera Division attraverso il canale Youtube

Un programma a dir poco ambizioso, quanto fallimentare e insostenibile a livello economico, dato che già dopo pochi anni ha accumulato qualcosa come 102 milioni di dollari di debiti con l’Afa, la Federcalcio argentina. Soldi che non sono mai arrivati e che hanno messo in seria difficoltà l’Afa alle prese anch’essa con un disavanzo di quasi 30 milioni di dollari e, soprattutto, con la guida della federazione commissariata dalla Fifa a seguito di diverse accuse da parte delle autorità statunitensi a carico di parecchi dirigenti dell’Afa di “far parte di una associazione a delinquere volta ad arricchirsi attraverso la corruzione ed il riciclaggio di denaro sporco”.

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