Il nonno quando si sposta dal paese alla città

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Passare dal paese alla città non è semplice per nessuno. Il nonno di mio marito (che viveva in un paese a 70 km di distanza da Cagliari) ha avuto solo una figlia, una volta rimasto vedovo era completamente solo…..in quella realtà.
Mia suocera invece  ha avuto 6 figli, nel 73 rimase vedova.
Un giorno chiamano dal paese avvertendo che nonno..forse….aveva bisogno di compagnia.
Si decide di portarlo a vivere a Cagliari, tutti insieme …La casa è grande e nonno avrà la sua camera e tutte le sue cose, i suoi ricordi ecc.
Tanti pensieri….come poteva adattarsi un uomo così anziano che sempre aveva vissuto tra casa e campagna adattarsi al ritmo ed al chiasso di una città?

Nonno arriva nel quartiere …dal paese alla città….Molti lo ricorderanno.

Dovete immaginare un signore sempre in abito e dai modi gentilissimi.
Cavaliere di Vittorio Veneto, aveva vinto nella prima guerra mondiale il premio di CARABINA D’ORO come tiratore scelto, poi una granata gli aveva rovinato una gamba e aveva le scarpe ortopediche ed il bastone. A causa della menomazione dopo la prima guerra mondiale era entrato a fare il custode nella Miniera di Monte Narba a San Vito.
Adorava mettere nella giacca le medaglie ed avendone parecchie la domenica e i giorni di festa usciva che sembrava veramente lui (e non mia madre come appello nei miei scritti) un generale d’armata.

Fiero e diritto (per quanto la gamba glielo permettesse!) faceva la passeggiatina nei dintorni dei quartiere.
I suoi modi erano troppo gentili….ma lui era veramente fatto così.
Usava per tutti i diminutivi: mio marito era Chicchisceddu, la sorella Pupettina….dunque quando parlava con le persone diceva:”bambinettino stai attento che passano le macchinette nella strada ecc.ecc.”
Potete immaginare in un quartiere di “bontemponi” un personaggio così come potesse essere sbeffeggiato dal più malandrini. Comunque erano solo risate tra i monelli, ma il massimo rispetto per l’anziano.

Si pensava continuamente in famiglia di mia suocera che il nonno non avrebbe sopportato la vita di città, lui che era abituato ad alzarsi all’alba per andare nell’orto e nelle vigne a controllare le piante e le viti.
Invece nonno non solo si abituò, ma cambio’ i suoi orari…si alzava alle 11 del mattino perché la notte guardava la televisione.. programmi come INDIETRO TUTTA…e i primi spettacoli di Smaila lo divertivano troppo.
La mattina….POI….deliziava tutti con la lettura del giornale.
Gli aveva insegnato a leggere la moglie in gioventù e dunque lui sapeva leggere SOLO a voce alta….
Andava subito a controllare i necrologi per cercare i “ragazzi” della sua età e del suo paese….Diceva sempre che lui voleva raggiungere i 100 anni ma si fermò a 98.

Ma prima….si innamorò nel quartiere……cèèèèèèèèè “ta casinu”….aveva puntato una giovane vedova…e non la mollava.

Il fratello della vedovella si avvicinò a mio marito “pregandolo” di dire a nonno di “darsi una calmata”.
Nonno non voleva capire…..e non voleva sentire nessuno…..perciò il consiglio di famiglia lo spedì in punizione a San Vito, per un paio di mesi. Giusto il tempo di sbollire.
Nonno capì la lezione e tornò tranquillo e sereno alla Palma….a girare nel quartiere, parlare con i bambinettini….e  seguire la messa domenicale dove puntualmente sino all’anno della sua morte nel 1990 avvenuta nelle mie braccia) dava l’offerta di 20 lire.
Bellissimo ricordo di nonno….un uomo che lasciò scritto un foglietto:
“Quando muoio mettete nella mia giacca tutte le medaglie!!!
Certo….nonno …tranquillo è stato fatto da tuo nipote Chicchisceddu!!!


Il nonno quando si sposta dal paese alla città