La giustificazione insensata. Veramente un peccato che personaggi dello spettacolo, giornalisti, ecc, ecc, dicano la frase sinistroide: “anche gli italiani stuprano”.
Non sempre questi personaggi dicono cose stupide, ma si vede che come dicono a Napoli: TENGO FAMIGLIA. Sarà un’imposizione di stato, come può essere un loro pensiero? Non si sa. Sta di fatto che è una risposta demenziale che non si può accettare da queste personalità.
Si dice che anche i russi stuprano, gli americani, gli inglesi, ecc… E allora? È una giustificazione insensata e molto riduttiva.
Il fatto è che chi stupra, indipendentemente dalla sua etnia, deve essere perseguito e non essere giustificato.
È inconcepibile di arrivare al punto in cui, come accade recentemente, s’impone ai media di evitare la divulgazione dell’etnia del sospettato se straniero. Allo stesso modo è inaccettabile la censura che viene fatta nei social per mettere il bavaglio anche al popolo.
Se un italiano, oppure chiunque nel suo Stato si macchia di questo delitto deve pagare, ma se in uno Stato dove un richiedente asilo immigrato commette reato, questo straniero deve essere giudicato con più severità che dal suo Stato di appartenenza. Perché l’accoglienza, o essere ospite in un altro stato chiede il massimo rispetto. Risiedere in un paese straniero per un immigrato non è un diritto ma un privilegio e con esso, ci dovrà essere il rispetto delle leggi dello stato che accoglie. Naturalmente quest’ultimo dovrà informare lo straniero sulle leggi e regole basilari e le conseguenze irrevocabili sul suo status di richiedente asilo. Basterà infrangere una sola legge per attivare l’espulsione previo espletamento di una sentenza per il reato commesso.
Inoltre, in particolare gli africani, devono essere giudicati ancora più severamente in quanto nel loro paese se osano fare del male a persone e bambini vergogno castigati in modo esemplare. Quindi venire in Italia indisturbati ad aggredire donne bambini e anziani, è un comportamento vigliacco e disonesto.
Queste non sono regole razziste e ingiustificate come i buonisti sinistroidi pensano. Sono regole che troviamo anche in altri stati in cui tutelano i loro cittadini.