Le regole del fallo di mano sono l’incubo del momento. “Se una regola c’è devi dirmela a me …” cantava Nek in uno dei suoi successi. Ovviamente il cantante si riferiva alle donne e non al pallone. Anche se molte mogli o fidanzate potrebbero giurare che i propri uomini preferiscono la partita di pallone a loro stesse (come cantava Rita Pavone).

In questo caso il tema è invece oggetto dei dibattiti calcistici più accesi degli ultimi mesi. Le discussioni da bar si infiammano su questo argomento sopratutto perché sembra esserci confusione non solo tra tifosi, giornalisti ed opinionisti ma anche tra gli stessi arbitri.

Ci sembra, infatti, che non sempre venga utilizzato lo stesso metro di interpretazione. L’ausilio della VAR se da un lato ha ridotto i casi di errore, molto spesso incrementa le incomprensioni.

Dal mio punto di vista ho l’impressione che alcuni risultati vengano pregiudicati da falli di mano che non andrebbero sanzionati.

Uno dei casi più imbarazzanti, a mio avviso, é il rigore concesso al Manchester United che ha permesso agli inglesi di eliminare il Paris Saint Germain all’ultimo minuto. Un tiraccio a forzato, senza molte pretese, che finisce sulle mani di un calciatore che salta girato di schiena con la palla che gli tocca il braccio a velocità incredibile mentre il calciatore è voltato con il viso verso la porta con un gesto istintivo di protezione. Un fallo per niente volontario e che senza la presenza del braccio sarebbe probabilmente finito alle stelle. Potremmo però discutere di decine di casi simili che compromettono in maniera imbarazzante i risultati.

Facciamo un pò di chiarezza sulle nuove regole del fallo di mano.

Il nuovo testo pubblicato dalla Figc

È un’infrazione se un calciatore:

  • tocca intenzionalmente il pallone con la mano o il braccio, compreso se muove la mano o il braccio verso il pallone
  • ottiene il possesso / controllo del pallone dopo che questo ha toccato le sue mani / braccia e poi: – segna nella porta avversaria – crea un’opportunità di segnare una rete
  • segna nella porta avversaria direttamente con le mani / braccia, anche se accidentalmente, compreso il portiere

È di solito un’infrazione se un calciatore:

  • tocca il pallone con le mani / braccia quando:
    • queste sono posizionate in modo innaturale aumentando lo spazio occupato dal corpo
    • queste sono al di sopra dell’altezza delle sue spalle (a meno che il calciatore non giochi intenzionalmente il pallone che poi tocca le mani / braccia)

Le suddette infrazioni si concretizzano anche se il pallone tocca le mani / braccia del calciatore provenendo direttamente dalla testa o dal corpo (compresi i piedi) di un altro calciatore che è vicino.

Ad eccezione delle suddette infrazioni, di solito non è un’infrazione se il pallone tocca le mani / braccia del calciatore:

  • se proviene direttamente dalla testa o dal corpo (compresi i piedi) del calciatore stesso
  • qualora proviene direttamente dalla testa o dal corpo (compresi i piedi) di un altro calciatore che è vicino
  • se mani / braccia sono vicine al corpo e non si trovano in una posizione innaturale tale da aumentare lo spazio occupato dal corpo
  • quando un calciatore cade a terra e mani / braccia sono tra corpo e terreno per sostenere il corpo, ma non estese lateralmente o verticalmente lontane dal corpo

Il vecchio testo delle regole sul fallo di mano

Il fallo di mano implica un atto intenzionale di un calciatore che con la mano o il braccio viene a contatto con il pallone. I seguenti criteri devono essere presi in considerazione:

  • il movimento della mano verso il pallone (non del pallone verso la mano)
  • la distanza tra l’avversario e il pallone (pallone inaspettato)
  • la posizione della mano non significa necessariamente che ci sia un’infrazione

Spiegazione delle nuove regole sul fallo di mano.

È necessaria una maggiore chiarezza per i falli di mano, specie in quelle occasioni in cui il contatto mano / pallone “non intenzionale” è un’infrazione. La riscrittura segue una serie di principi:

  1. il calcio non accetta che una rete venga segnata con la mano / il braccio (anche se è un tocco accidentale);
  2. ci si aspetta che un calciatore venga sanzionato per fallo di mano se ottiene il possesso / controllo del pallone con mano / braccio e ne trae un vantaggio importante, ad esempio segna o crea un’opportunità di segnare una rete;
  3. è naturale per un calciatore mettere il braccio tra il corpo e il terreno per sostenersi quando sta cadendo;
  4. avere mani / braccia sopra l’altezza delle spalle raramente è una posizione “naturale” e un calciatore si “assume un rischio” avendo mani / braccia in quella posizione, anche quando sta scivolando;
  5. se il pallone rimbalza su mani / braccia provenendo dal corpo del calciatore stesso, o da un altro calciatore (dell’una o dell’altra squadra) che è vicino, spesso risulta impossibile evitare il contatto con il pallone.

Analizziamo il risultato dell’applicazione di queste nuove regole sul fallo di mano;

Premesso che le regole mi sembrano molto chiare e pare difficile cadere in interpretazioni. Eppure sembra che ad ogni situazione la discrezione dell’arbitro utilizzi parametri personali. Ad esempio, nel rigore dato Sabato pomeriggio al Lecce per un fallo di mano di De Ligt si vede chiaramente che il pallone carambola su De Ligt su un crosse che andava a morire dopo una deviazione involontaria di Lucioni che si trovava nelle vicinanze. In questo caso, quindi, come viene determinata la vicinanza o meno? Non mi sembra che De Ligt abbia una posizione del braccio allargata. Il pallone gli arriva addosso e a seguito di una goffa deviazione a seguito di un cross. Di situazioni simili se ne vedono a decine e non solo nei campionati italiani. Il mio parere personale in sintesi è il seguente:

  • La mancanza della regola di “involontarietà” genera una grande confusione.
  • La mancanza del concetto di chiara occasione da gol genera ulteriore confusione

Queste regole sul fallo di mano possono e devono essere migliorate.

Non è corretto che i giocatori vivano l’ansia di poter subire un rigore dopo aver fatto una partita perfetta perché gli arriva addosso un “tiraccio” o un “crossaccio” da oratorio. Tutto ciò va a discapito dello spettacolo e, soprattutto in competizioni internazionali, può causare davvero grossi danni.

Le regole devono essere fatte per semplificare e non per incrementare le polemiche sull’arbitraggio e sulle decisioni prese. Siamo tutti d’accordo che laddove il braccio sia larghissimo e lontano dal corpo il rigore è ineccepibile. Stiamo vedendo, però, rigori assegnati laddove il braccio è dritto e puntato verso il terreno. Numerosi casi in cui si vede chiaramente la non volontarietà del difensore. Dobbiamo forse legare le mani dei calciatori dietro la schiena? Non vi sembra che queste regole siano l’anti-calcio. Ore e ore passate a lavorare su tattica e strategia per poi farsi fregare da azioni morte e casualmente carambolate sul tuo braccio. E ancora: non si corre il rischio che chi crossi punti proprio al braccio dell’avversario?

Mi auguro che la Federazione rifletta su questi casi e che in tutta Europa queste regola sul fallo di mano vengano rivista.